D: Vincenzo Speziali, ci vuol spiegare cosa sta succedendo nel Terzo Polo?
R: Semplicemente si sta strutturando: penso che sia giusto e doveroso, tra l’altro!
Poi, vi è qualcuno, che non crede alla politica, ma preferisce i films -e se per questo, pure i filmini dai classici agli erotici, ma poco importa- più o meno in prima visione. Ciò è un altro aspetto, ma con la politica, il senso dell’appartenenza ad una storia piuttosto che ad un’altra, tutto ciò non ha attinenza alcuna. Tanto per fare un esempio -ma poi ciascuno pensi se calzantemente materiale, oppure caricaturisticamente irreale- prima le ‘imposture’ sono -che ne so?- democristiane (senza esserlo mai state!), poi aziendaliste, successivamente laico riformiste o liberallaburiste, nuovamente (pseudo)popolari e al contempo -forse con qualche protesi, ovviamente, non cateterica (però chiunque valuti a modo suo, senza addebitate a me parole non utilizzate!)- dicevo al contempo si utilizzerebbero prolungamenti tipo prolasso il cui termine non è una parolaccia), per ritornare su qualcuno dei propri passi sperduti, in virtù e foga di trasformismo. Già, il trasformismo, purtroppo e miserevolmente, tipico dei neofiti, ma pure dei disturbi della personalità.
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D:Il suo sembra un riferimento specifico…
R: …ai tempi decadenti che viviamo. È specificatamente ed anche inesorabilmente, una fotografia di tale declino, a cui mi oppongo, con la forza degli argomenti, del buonsenso, della ragione e della politica, la quale è cultura, assieme ad indentità, non sterile sommatoria, oppure messa al pubblico incanto di futuribili postazioni, di cui l’usufruttore non ha certezze dogmatiche, né disponibilità immediatamente dimostrate.
D:Lei è del Terzo Polo, ma sta con Donato e non con Sero. Sembra che con il Prof., già candidato a Sindaco e con il quale durante la campagna elettorale (in cui lei appoggiava Talerico) è stato piuttosto duro. Adesso, invece, avete ricucito un buon rapporto, è vero? R: Allora, le questioni sono tante, perciò non mi sottraggo e spero di essere sintetico, rispondendo, con sincerità, senza infingimenti e come faccio sempre, cioè dicendo il vero e dimostrandolo anche. Si, sono di quest'area politica, che mi disturba venga definita Terzo Polo -anche perché, non esistendo più, al momento, la Democrazia Cristiana (la quale se risorgesse, sarebbe rivisitata all'oggi, non al passato, ovviamente,ed io sarei con essa!- dicevo, perciò sono con il.polo moderato e centrista, dandomi da fare e h già chiuso gli accordi a livello locale e nazionale per la gente che mi segue da sempre. Parliamo di classe dirigente, di ex Parlamentarei, ex Assessori e Consiglieri Regionali, numerosi Sindaci in carica o del passato, non quindi di maggiordomi politici (con o senza livrea) di qualche avventista odierno o presunti capataz autoctoni, che trattano gli altri alla stregua dei poveri inservienti: Mon Dieu de la France et de l'aboundance, il sottoscritto è un signore di altri tempi, un aristocratico nei modi e nell'animo, un popolare (senza essere un popolano), quindi invasamentii vari -al netto di probabili disturbi psicotici e psicogeni, circa i quali non sono io a dover stabilire se veri o meno- non li annovero (né si possono annoverare) nel mondo della politica. Essa, difatti, come diceva Aldo Moro, serve a migliorare la condizione umana, mica ad infliggerle mortificazioni, attraverso presunte e presumibili prevaricazioni. Ad ogni buon fine con Donato ho un rapporto buono, alla luce del sole e come gli ho detto in pubblico e in privato, ribadisco che è stata certa compagnia -del tipo parassitario o pseudoassicurativo- ad avermi indotto a denunciare la mia incompatibilità morale (giammai moralista) e politica, con la sua aggregazione passata, la quale era eterogenea, ma che se avesse avuto innesti diversi, avrebbe potuto vincere e reggere, seppur perdendo qualche aporia. E la cosa, sarebbe stata, financo auspicabile. Per Sero, anima candida qual’ è, ho simpatia, è una persona educata, ma deve decidere con chi stare, se con noi (altrimenti si potrà pure mettere in esame la sua gestione di segretario provinciale) o assieme a Talerico, quindi a Noi con l’Italia. Perché Talerico è di Noi con l’Italia (o ciò che resta di questa sigletta), in quanto vi sono persino le sue dichiarazioni del 3 Agosto scorso, perciopur se lui chiama mezzo mondo e -forse?- tentasse di smentire se stesso, io lo so bene, come so sempre tutto, circa ogni singolo aspetto, che mi interessi. Magari lui chiama e poi gli interlocutori con cui ha parlato, sorridono assieme a me, in quanto spesso sono stato presente, ed ero con loro: magari nel mentre mi trovavo fuori città, in queste ore. Che devi fare? La mia esperienza rispetto a Talerico, mi induce a giustificare paternalmente una siffatta incontinenza telefonica. In ogni modo, è vero che ho appoggiato Talerico, ma l'ho fatto - e il mio amico Nicola Fiorita lo sa benissimo- perché avevo individuato come fosse l'unica possibilità di legittima difesa politica a favore della città e per fare vincere Fiorita. Sono confidente che lui non deluda, ma se dovesse farlo, è solo perché si aggrappa ad un caravanserraglio qualunquista, aconcettuale e non a noi politici veri. Donato e gli altri amici in Consiglio vogliono dare una mano alla Città, perciò saremo garanti di questo generoso impegno, ma non di simonia laica o mercimonio postribolare, piuttosto che di prebende e postazioni. Senza di noi, non si ha maggioranza solida, bensì un raccogliticcio accordicchio, che lo stesso PD, alla fine, rinnegherà e stoppera, altrimenti perde pure quello straccio di credibilità che rimane a lorsignori. Se c’è una logica, è come dico io. E lo dico, nell’interesse di Catanzaro, non per bramosia di poltrone o in attesa di pronunciamenti giurisprudenziali. A me non me ne viene nulla, ma dobbiamo impedire il declino della ‘Capitale della Calabria’. E ci riusciremo.
