Mar. Lug 30th, 2024
La gazzella dei Carabinieri, 12 febbraio 2014. I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, con la collaborazione dei militari della Compagnia Roma Trionfale e del Nucleo Cinofili, hanno arrestato tre persone, due romeni di 24 e 36 anni in Italia senza fissa dimora, e un ragazzo di 32 anni, originario della provincia di Cosenza, ma residente a Roma, già noti alle forze dell'ordine, con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Il 24enne e l'italiano erano stati notati a bordo di una Bmw con targa bulgara mentre si aggiravano nel quartiere Trionfale. Alla vista dei carabinieri hanno tentato di eludere i controlli allontanandosi a velocità sostenuta. I militari sono riusciti a fermarli e subito sono scattate le perquisizioni dell'auto e dei due giovani che sono stati trovati in possesso di oltre 250 grammi di hashish, una decina di grammi di marijuana e, nascosti nell'abitacolo, 4 panetti di hashish del peso di oltre un chilo. A quel punto le verifiche sono state estese anche nei rispettivi domicili: il romeno è risultato essere alloggiato in una baracca in via di Tor di Quinto. Lì i carabinieri hanno scoperto il suo coinquilino, un altro romeno di 36 anni che faceva la guardia a un borsone, al cui interno sono stati recuperati 41 panetti di hashish, del peso complessivo di 10 Kg, e una busta in cellophane contenente 1,2 Kg di marijuana. Nel borsone, inoltre, i carabinieri hanno trovato e sequestrato anche valori bollati nazionali di dubbia provenienza. A casa del 32enne calabrese, invece, i carabinieri hanno sequestrato una decina di grammi di cocaina e altri 10 di marijuana. ANSA/ CARABINIERI +++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

I carabinieri hanno fatto luce sulla sparatoria avvenuta la scorsa notte a Coccorino di Joppolo, fermando due persone. L’episodio ha avuto origine da un alterco maturato per futili motivi all’interno di un bar della frazione. Da un lato una coppia impegnata in un diverbio con altre persone, dall’altra un giovane del posto, che aveva cercato di invitare alla calma, infastidito dai toni che si erano fatti caldi. Dalle parole, si è passati ai fatti e il 58enne Giacomo Iamundo, già noto alle forze dell’ordine, secondo la ricostruzione dell’accusa, una volta avuta la disponibilità di una pistola 7,65 con matricola abrasa, procuratagli da un complice, il 46enne Roberto Rocco, ha raggiunto a bordo del proprio mezzo l’abitazione del giovane. Alla vista del ragazzo, uscito sul pianerottolo, ha estratto l’arma e sparato tre colpi contro il diciassettenne, senza tuttavia colpirlo, per poi dileguarsi. L’immediato intervento dei Carabinieri della Compagnia di Tropea, con l’ausilio di quelli della Stazione di Joppolo, con la direzione del pm Eugenia Belmonte, ha consentito di ricostruire l’accaduto ed identificare gli autori, sottoposti a fermo di indiziato di delitto e portati nella casa circondariale di Vibo. Le perquisizioni operate dai militari coordinati dal capitano Nicola Alimonda hanno anche consentito di recuperare l’arma, trovata in un terreno ancora con l’otturatore aperto. Fondamentale è stata anche la collaborazione di alcuni testimoni e la denuncia circostanziata della vittima e del proprio genitore, “sintomatica – secondo i carabinieri – di una rinnovata fiducia nelle forze di polizia e nella magistratura da parte della popolazione, che comincia a raccogliere l’appello a denunciare e a schierarsi nella lotta per affermare la legalità, lanciato con decisione dal procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, già all’atto del suo insediamento, avvenuto alla vigilia della storica operazione Rinascita-Scott”.

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