Mar. Ago 6th, 2024

Un’Indagine Sulle Assoluzioni con Formula Ampia

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Nel processo “Camaleonte”, condotto dai Carabinieri di Reggio Calabria per indagare sull’infiltrazione della ‘ndrangheta in alcuni lavori appaltati dall’Anas nella frazione Gallico e sulla realizzazione della stazione ferroviaria di Reggio-Pentimele da parte di Rfi, il Tribunale collegiale di Reggio Calabria ha emesso una significativa serie di assoluzioni.

Il presidente Cristiana Maria De Pasquale e i giudici Greta Iori e Carla Costantino hanno disposto l’assoluzione di Michelangelo De Angelis, Nilo Morfù e Giuseppe Morfù “per non aver commesso il fatto”. Allo stesso modo, hanno assolto Giovanni Fiordaliso, Domenico Musolino, Maurizio Raso, Palmiero Cecala Quattrocchi, Luigi Ferro, Diana Capretto, Ornella Capretto, Felice Cappelluccio, Vincenzo De Falco, Angelo Giuseppe Marturano, Antonino Cilona, Michelangelo De Angelis, Nilo Morfù, Giuseppe Morfù e Nicola Sentis “perché il fatto non sussiste”. Questi individui erano imputati a vario titolo di associazione mafiosa, associazione a delinquere con l’aggravante della agevolazione mafiosa finalizzata a commettere delitti di corruzione, abuso di ufficio e truffa.

Nel contesto dell’appalto Anas per la realizzazione del sovrappasso di Gallico, un elemento chiave è stata l’eccezione di inutilizzabilità del materiale probatorio sollevata dall’avvocato Marco Gemelli del Foro di Reggio Calabria. Nel collegio di difesa sono stati coinvolti anche i penalisti del Foro di Reggio Calabria, tra cui Antonio Managò, Antonino Curatola, Francesco Calabrese, Giacomo Iaria, Gaetano Vizzari e Vincenzo Laganà, insieme a Caterina Varvaglione e Giuseppe Orecchio del Foro di Vivo, Luigi Leonetti di Cosenza e Edmondo Carrino di Napoli.

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