Dom. Ago 11th, 2024

Ha smesso di andare a lavorare e di accompagnare il figlio all’asilo per paura di incontrare l’ex, protagonista di molestie continue, minacce ed anche di un’aggressione ai suoi danni oltre che dell’incendio della porta dello studio dell’avvocato che l’ha assistita.

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Adesso, l’uomo, un 30enne cosentino, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Rende per atti persecutori.

L’uomo era stato già ammonito dal Questore di Cosenza per continue minacce e molestie.
La donna ha raccontato di avere avuto una relazione durata sei anni con l’uomo con cui aveva avuto un figlio. Il 30enne, ha riferito la vittima, era sempre stato aggressivo e violento ma lei aveva tollerato sino a qualche anno fa, quando decise di lasciarlo trasferendosi con il bambino dai genitori. Nonostante alcuni tentativi di riappacificazione e di ricostruzione della relazione, l’uomo ha continuato a mostrare la propria aggressività per cui la donna ha troncato definitivamente ogni rapporto l’estate scorsa. Da quel momento, secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo ha iniziato a tormentarla senza sosta, con continue offese e turpiloqui, minacce ed appostamenti. In un primo momento la donna non aveva denunciato per paura. Aveva però informato il suo legale con il quale aveva deciso di presentare una richiesta di ammonimento da parte del Questore, provvedimento notificato ad inizio dicembre. L’uomo, però, è stato ancora più aggressivo e molesto, continuando a tempestarla di telefonate e messaggi ingiuriosi, minacciandola di morte e intimandole di ritirare le accuse. Inoltre si appostava sotto casa e sul luogo di lavoro, dove avrebbe intimidito i presenti, e durante le uscite della donna. In un episodio l’uomo si è appostato vicino all’auto della vittima per poi aggredirla. Le minacce erano rivolte a chiunque sostenesse la donna, familiari, amici, e persino il suo legale al quale, proprio nella notte di uno degli ultimi episodi di aggressione, è stata incendiata la porta d’ingresso dello studio.
Le indagini dei carabinieri della Stazione di Rende hanno portato la Procura di Cosenza a chiedere e ottenere l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare. L’uomo è stato portato nel carcere di Cosenza. 

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