Mar. Nov 5th, 2024


Dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria emergono nuovi dettagli su estorsioni, spartizioni di proventi e il ruolo di “garante” dei clan Alvaro di Sinopoli per le cosche della Costa Viola

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L’inchiesta “Nuova Linea” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria sta svelando la complessa rete di alleanze e accordi tra le cosche della ’ndrangheta che operano sulla Costa Viola. Attraverso le indagini preliminari e il dibattimento in corso, emerge un quadro di collaborazione sistematica tra i capi dei clan locali, con una “voce unica” che garantiva la spartizione dei proventi estorsivi, in particolare legati a grandi appalti pubblici in territori limitrofi come Scilla, Bagnara, Cannitello, Villa San Giovanni, e Sinopoli, a cui spettava il ruolo di coordinamento. L’operato delle ’ndrine viene confermato dai fascicoli investigativi del processo, arricchiti dalle informative dei Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.

La struttura organizzativa era sorretta dall’influenza della cosca Alvaro di Sinopoli, che si configurava come super partes e “garante” assoluto degli equilibri tra i clan della zona, assicurando il controllo sugli affari dell’area. Il capitano Giovanbattista Marino, in Aula per riportare le risultanze delle indagini, ha sottolineato la centralità della cosca Alvaro nel proteggere e gestire i guadagni legati agli appalti pubblici nel perimetro geografico della Costa Viola, spesso sotto l’occhio attento degli emissari del racket.

Sono ventuno gli imputati nel processo ordinario “Nuova Linea,” che coinvolge capi e gregari delle cosche di Scilla e rappresenta la continuazione del troncone già chiuso in primo grado con rito abbreviato, dove sono state inflitte 14 condanne e pronunciate 4 assoluzioni. Le accuse formulate dalla Dda spaziano dall’associazione mafiosa al concorso esterno, fino all’estorsione, la turbata libertà degli incanti, il possesso illecito di armi da fuoco, tentato omicidio e trasferimento fraudolento di valori. Tutte contestazioni aggravate dall’agevolazione mafiosa, che delineano un’organizzazione radicata e coordinata per il controllo degli affari della Costa Viola.