Mer. Set 18th, 2024

Tropea (VV), 18 settembre 2024 – Giovanni Macrì, ex sindaco di Tropea, ha lanciato un’accusa accesa sui social riguardo alla normativa sullo scioglimento dei comuni, definendola una vera e propria “arma” nelle mani dello Stato contro i sindaci, in particolare quelli del Sud Italia. Macrì, riferendosi a un frammento del romanzo Il Processo di Franz Kafka, ha sottolineato come la situazione attuale rispecchi le inquietanti atmosfere kafkiane di ingiustizia e persecuzione.

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Una Situazione Inaccettabile
Macrì descrive la realtà di molti sindaci meridionali come una costante e opprimente battaglia. Da un lato, devono gestire le sfide quotidiane delle loro comunità, dall’altro, si trovano a fronteggiare una crescente diffidenza e sospetto da parte delle istituzioni centrali. “Ogni azione, o anche solo l’assenza di essa, viene scrutinata come se nascondesse legami con il crimine,” denuncia Macrì, sottolineando come ogni movimento venga interpretato attraverso una lente di sospetto, creando un circolo vizioso di pressione e angoscia.

Il Business Nascosto Dietro la Legge
Una delle critiche principali di Macrì riguarda la comprensione limitata da parte dei parlamentari riguardo alla legge sullo scioglimento dei comuni. “Mi chiedo quanti dei nostri rappresentanti comprendano davvero la legge, i suoi presupposti e le sue conseguenze devastanti,” afferma. Secondo Macrì, molti parlamentari vedono questa normativa come un mero strumento burocratico, lontano dalle loro esperienze quotidiane, senza comprendere il “business” che si cela dietro questa legge.

Il Ruolo Passivo dei Rappresentanti
Macrì critica anche il ruolo passivo dei rappresentanti politici, accusandoli di essere spettatori distratti di un dramma che non li tocca direttamente. “Forse solo dieci parlamentari, ex sindaci del sud, comprendono veramente cosa significa essere sotto l’occhio della legge. Gli altri sembrano ignorare come una normativa pensata per situazioni estreme sia diventata un’arma quotidiana.”

Una Chiamata alla Riflessività
Concludendo il suo intervento, Macrì esorta i parlamentari e le istituzioni a riflettere seriamente sulla questione e a considerare se tali pratiche siano compatibili con i principi della Costituzione e i diritti fondamentali dell’Unione Europea. “Spero che, prima o poi, qualcuno si fermerà a riflettere e a parlare seriamente di questo problema,” dichiara, promettendo ulteriori sviluppi sul tema.

L’accusa di Macrì getta luce su una questione di rilevante importanza e suscita interrogativi su come la normativa possa essere migliorata per evitare abusi e garantire una giustizia equa per tutti i sindaci.

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