La comunità di Siderno superiore ha “riscoperto” in occasione della Festa patronale in Onore di San Nicola di Bari, che si è conclusa ieri sera, una singolare tradizione legata ad un pezzo di storia antica del centro storico sidernese, ovvero la benedizione dei Buoi. Appunto in occasione della tradizionale festa patronale , è stata fatta rivivere la singolare tradizione che ha richiamato l’ attenzione della comunità cittadina facendo riscoprire ai più giovani quello che si faceva un tempo. Grazie alla condiscendenza dell’arciprete Don Giuseppe Alfano che unitamente al Consiglio pastorale e al Comitato feste ha accolto favorevolmente la richiesta di far rivivere la “Benedizione dei buoi” la festa patronale ha vissuto una intensa mattinata all’insegna di questa iniziativa che è stata accompagnata anche dal suono delle zampogne con l’esibizione della classica tarantella calabrese che ha coinvolto molta gente. E’ doveroso ricordare che a Siderno superiore la devozione per San Nicola al quale è intitolata anche la principale Chiesa e l’adiacente Piazza, teatro di molte manifestazioni estive, è stata sempre fortemente legata alle attività dell’agricoltura e dell’allevamento dei buoi. In molti, soprattutto gli anziani ricordano che un tempo i “massari” e gli stessi contadini impegnati nei loro bisogni quotidiani si rivolgevano spesso al Santo Vescovo Nicola per invocare il suo aiuto. e capitava molte volte che quando si superavano le difficoltà, proprio a San Nicola si attribuiva il merito di ciò.
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Appunto, nel ricordo della vecchia secolare tradizione anche quest’anno l’ allevatore Francesco Trichilo, anche a nome di altri giovani e meno giovani che ancora oggi continuano a praticare l’allevamento dei bovini nel territorio di Siderno, ha chiesto al Parroco Don Giuseppe Alfano, di dedicare una parte dei festeggiamenti in onore di San Nicola alla benedizione degli armenti. Da qui anche quest’anno si è tenuta in Piazza San Nicola la singolare manifestazione con la invocazione della Benedizione del Signore sui “massari” e sui capi di bestiame che gli allevatori hanno portato in piazza San Nicola dove, appunto, a cornice della manifestazione ci sono stati anche i tradizionali canti natalizi con la classica zampogna. E poi i convenuti si sono anche scatenati al suono della tarantella calabrese. Una apprezzata manifestazione che ha vivacizzato la festa patronale.