Dom. Nov 17th, 2024

Oggi è l’ultimo giorno della campagna elettorale

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ristide BavaSIDERNO

Ci siamo. Oggi è l’ultimo giorno della campagna elettorale. Dalle ore 24 in poi arriva lo stop per consentire la necessaria pausa di riflessione in attesa del voto di domenica e lunedì.

I cittadini di Siderno hanno da scegliere. Cinque candidati a sindaco – Domenico Barranca per il centrodestra, Maria Teresa Fragomeni per il centrosinistra, Antonio Sgambelluri per i Comunisti uniti, Antonio Cutugno per il movimento Noi per Siderno e Stefano Archinà per Siderno 2030 – con 11 liste e 173 candidati al consiglio comunale. Gli aspiranti sindaci si sono giocati al meglio le loro carte, anche durante gli incontri pubblici o le interviste televisive, e le loro ” truppe” non sono state da meno attraverso il classico “porta a porta” ma anche con numerose iniziative sui social.

Adesso la “parola”, leggasi voto, toccherà ai cittadini. Inutile sottolineare l’importanza di questo voto che arriva dopo un lungo periodo di commissariamento e, soprattutto, di grande precarietà della città. Considerazioni, entrambe, che avevano portato nel settembre scorso il vaticanista sidernese del Tg2 Enzo Romeo ad esortare le forze politiche sidernesi a mettere da parte ideologie politiche e ambizioni personali e puntare alla creazione di una forza unica accomunata solo dalla volontà di far uscire la città dal periodo di oscurantismo e programmare il suo rilancio. Appello inutile recepito inizialmente quasi per forza dalle forze politiche locali, che dopo una breve trattativa si arenò, probabilmente per le difficoltà nell’individuare le personalità super partes che avrebbero dovuto governare la città. Inutile anche un secondo appello per la presentazione di due coalizioni contrapposte (centrodestra e centrosinistra) per andare ad una prima verifica elettorale e poi trovare un accordo successivo nella gestione (anche a termine, propose Romeo). E, quindi, siamo arrivati a questo non facile braccio di forza che difficilmente si concretizzerà al primo turno (anche se in politica è possibile tutto e il contrario di tutto…) ma che si porta appresso, in ogni caso, la grande necessità di imprimere una indispensabile svolta economica e sociale alla città. Difficile oggi fare previsioni attendibili che vadano oltre quella che è la previsione comune, ovvero un ballottaggio dopo il voto del primo turno. Ma è più difficile ancora prevedere quale sarà il futuro della città se le forze che si siederanno in consiglio comunale non riusciranno a trovare quel minimo comune denominatore che, pur nel rispetto delle proprie convinzioni ideologiche e politiche (sic), li aiuti a fare fronte unico quantomeno sulle problematiche più importanti della città, a cominciare da una attenta valutazione del Piano strutturale comunale che potrebbe essere un significativo volano di sviluppo ma che nella sua impostazione – così è stato rilevato da molti tecnici e da tanti cittadini – presenta delle vistose e penalizzanti lacune. O dalla questione dei rifiuti e da quella ambientale. Ed ancora dalla necessità di “recuperare” molte importanti strutture, oggi fatiscenti o non utilizzate , esistenti sul territorio comunale. O più semplicemente per garantire quella ordinaria manutenzione della città – vedi il disastro delle arterie stradali – che non è certamente tollerabile in uno dei centri più popolati della provincia reggina che, peraltro, in tempi passati era indiscutibile punto di riferimento economico, sociale, culturale, e anche politico, ampiamente riconosciuto.

Se, dunque, adesso tocca ai cittadini fare la scelta migliore, domani toccherà anche agli eletti gestire al meglio la città. E, francamente, sono in molti a pensare che, se non si troveranno soluzioni adeguate nella gestione amministrativa, non sarà facile.

ARISTIDE BAVA