«La zona dovrebbe tornare ad essere quello che era: un polmone verde della città»
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Ampliare, migliorare o delocalizzare: il dibattito sull’impianto Tmb continua. Il movimento “Noi per Siderno” che presenterà come candidato a sindaco Antonio Cutugno, è dell’avviso che la soluzione ottimale in relazione alla problematica legata all’impianto di trattamento dei rifiuti sia quella della sua delocalizzazione. Lo afferma il portavoce del movimento l’avv. Pietro Origlia: «Come coerentemente proposto nel programma elettorale, – scrive – si ribadisce che, la soluzione per il Tmb, ascoltando le doglianze della cittadinanza di concerto con quella dei comuni limitrofi, è quella concernente la delocalizzazione dell’impianto. Inutile affermare – aggiunge – la vetustà della struttura e pertanto giustificare l’odore nauseabondo. Perché, in forza di questo disagio la società appaltante e la Regione non sono intervenute con opere di manutenzione straordinaria o ammodernamento? Perché apportarle adesso, programmando inoltre l’ampliamento? Nel caso in cui anche il nuovo impianto dovesse propagare esalazioni nocive, ammorbando l’aria, gli sarà riservato lo stesso trattamento del precedente?. Per anni – secondo il movimento civico – i cittadini sidernesi hanno inalato sostanze tossiche e nocive, senza interventi tali da annullarne gli effetti, e adesso gli si chiede ancora fiducia per l’ammodernamento del Tmb per uno stanziamento di oltre 42 milioni di euro. La cittadinanza si è espressa: smantellare la struttura e la Regione Calabria identifichi altro sito, Inoltre, bisogna effettuare la bonifica dell’area occupata dal termovalorizzatore affinché il Comune di Siderno si riappropri di quella zona, polmone verde della città».
Secondo l’avv. Origlia, infine, « «delocalizzare l’impianto comporta il rispetto delle norme comunitarie e l’osservanza delle leggi dello Stato, della Regione e la strumentazione urbanistica vigente, Piano regolatore generale e Piano strutturale comunale».
Nel dibattito entra anche l’imprenditore Martino Ricupero, anche lui schierato per un netto rifiuto all’ampliamento. «È necessario migliorare ciò che già (purtroppo) esiste ad uso e consumo di Siderno/Locri. Per il resto la città metropolitana che vada a scoprire i numerosissimi paesaggi lunari che ci sono, e provveda di conseguenza. Siderno, in aggiunta al deturpamento dei luoghi sarebbe, ancora una volta il terreno di gioco di interessi di bande di malfattori di ogni risma e provenienza. Da noi – aggiunge – bisognerebbe investire in ben altro: turismo, arte, cultura ed enogastronomia. Di porcilaie già ne abbiamo parecchie, e per i cattivi odori Siderno è… ben nota».
fonte gazzetta del sud