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Stanno giocando a chi la spara più grossa e/o non sanno di cosa stanno parlando?

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La notizia in prima pagina, a caratteri cubitali, sul settimanale della Riviera n° 26 di domenica 25.06.2017, dal titolo “LOCRIDE SALVATI”, descrive una situazione a dir poco disastrosa, non solo per Siderno ma per l’intera Locride e raccomanda la partecipazione massiva alla manifestazione ”ecologica” per i gravi pericoli che, all’improvviso, si correrebbero in tutto il comprensorio, per rischio tumori da inquinamento.

Detta notizia fa seguito ad un video con intervista al Sindaco di Siderno, ambientato  presso il sito della ex  Industria di Chimica Farmaceutica  “LABORATORIO BP”, posto sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria sin dal 1994, nel quale  il Primo Cittadino Sidernese, accompagnato dal Vescovo e con fare convinto e deciso, ha anticipato l’ecIatante “novità” della presenza di oltre 900 tonnellate di rifiuti chimici altamente pericolosi che determinerebbero oltre a grandi disagi, l’innalzamento dell’incidenza di gravi patologie tumorali a carico della zona Locridea.

La cosa, se supportata da elementi scientifici, sarebbe veramente preoccupante e per tale motivo sarebbe opportuno che tramite chi di dovere, cioè le lstituzioni preposte, si informasse Ia gente, nel modo corretto, sull’incidenza delle patologie tumorali sul territorio sidernese .

Risulta invece che per questa ex realtà industriale, affidata dal 1994 ad un custode giudiziario ed ad un amministratore, sia stata svolta, per ordine della Procura della Repubblica di Locri, sin dal 1994, ogni verifica e nel modo più puntuale possibile, a cura di tutte le massime istituzioni tecniche e scientifiche individuate dalla stessa Procura della Repubblica.

Pare veramente singolare che alla Procura della Repubblica di Locri sia potuta sfuggire  qualcosa di tanto importante che, invece, non solo è apparsa chiara ma ha fortemente preoccupato I’attuale Sindaco di Siderno.

Dalla verifica effettuata dal Tribunale di Locri e dalla documentazione relativa alla ennesima verifica avvenuta diversi anni fa su iniziativa del Tribunale, è risultato che, presso l’area industriale in questione, erano esistenti 200 fusti di materie prime e prodotti intermedi di natura organica.

Si trattava di materie prime dell’Industria sequestrata che, se maneggiate nel modo corretto, non costituivano alcun pericolo né lo hanno costituito durante i  trent’anni trascorsi in  stato di abbandono.

Le 900 tonnellate di rifiuti riferite dal Sindaco Fuda forse sono verosimilmente frutto di una svista: il Sindaco, non essendo pratico di tali impianti, ha probabilmente confuso gli apparecchi di acciaio inox e l’acciaio delle strutture con i rifiuti chimici.

Amareggia il dover  constatare che persone in buona fede soffrano, suggestionate da notizie allarmanti anche se prive di ogni fondamento. C’é da dire che il vero pericolo, e questo sì che è scientificamente provato, potrebbe derivare dall’effetto nocebo per il procurato allarme prodotto dalle notizie diffuse dalla Riviera e dal Sindaco.

Non ci rendiamo conto di come tanta partecipazione di politici, associazioni, giornalisti e quant’altro, tutte persone ligie alle Leggi, desiderose di Iegalità, pronte ad intervenire per risolvere i problemi del mondo e che attribuiscono agli altri Ia responsabilità della carenza di Iavoro nel nostro territorio, si permetta, senza sapere, di disprezzare e condannare il Lavoro Onesto e Pulito degli altri, che con tanta Dignità hanno portato occupazione e sviluppo  in questo paese e come, invece,  non abbiano mai individuato nelle civili abitazioni, abusive in zona industriale, il vero motivo  del disagio oggi lamentato.

Un vivo affettuoso pensiero va ai Lavoratori della fabbrica e a quanti hanno collaborarono sin dal 1979 alla realizzazione ed alla conduzione a Siderno di una delle attività più importanti, difficili e di alto profilo tecnico scientifico come la chimica fine. Per Loro, che erano ben 35 unità, comprensive di laureati in Chimica, in Ingegneria, periti industriali, nessuno si é preoccupato: neanche per esprimere un cenno di solidarietà. Ma Loro, che conoscono come sono andate le cose e conoscono la storia della “Laboratorio BP”,  sono orgogliosi di aver prodotto a Siderno tante tonnellate di una sostanza , la seconda produzione al mondo, del principio attivo che per primo ha permesso la guarigione dell’ulcera gastrica senza ricorrere all’intervento chirurgico: la “CIMETlDINA”.

Per quanto riguarda la trovata ”folcloristica”, che si sarebbe trattato di fabbrica non voluta altrove e venuta a Siderno perché rifiutata altrove, è semplice e si dimostra da solo come tale assunto sia falso, e che è piuttosto il  nostro contesto paesano ad ”intossicare” tutto: la zona industriale di Siderno, infatti, è sorta prima del 1979, anno di nascita del Laboratorio BP, precisamente nel 1974 quando fu approvato il Programma di Fabbricazione del comune di Siderno, e l’ubicazione dell’industria in tale zona, é stata condizione per l’approvazione del progetto della stessa. Sarebbe bastata una corretta gestione del territorio a non determinare disagi ad alcuno: il Programma di Fabbricazione prevedeva una zona filtro, da non edificarsi, compresa tra il torrente Lordo ed il torrente Arena e chi conosce il territorio di Siderno sa che un filtro largo 500 metri era più che sufficiente per evitare qualunque commistione tra insediamenti abitativi ed insediamenti industriali.

Se colpa della “politica” ci fu, non fu certo del Sindaco dell’epoca, il Preside Peppino Brugnano, specchiato Galantuomo che altro non fece che rispettare la normativa urbanistica vigente all’epoca senza cedere alla facile retorica od alla facile ricerca di consenso elettorale. La colpa, invece, fu  di chi non arginò la speculazione fondiaria e l’abusivismo edilizio nella Zona Industriale, che in quegli anni furono tollerati dalla “politica” ed anche, purtroppo, sostenuti da lobby tecniche che prima si prestarono alle progettazioni e poi gestirono le sanatorie ed i condoni edilizi.

Si potrebbe, ancora, scrivere, forse si dovrebbe scrivere ancora tanto ma si rischierebbe di tediare, e poi, come insegnato dal Professore Onorevole Antonio Martino, un discorso é come la minigonna: deve essere abbastanza corto per non annoiare ma anche abbastanza lungo per coprire I‘argomento.

Sia, però concessa una riflessione: la vicenda  della “LABORARORIO BP” ed il dibattito che si è andato sviluppando su di essa, con l’invito alla mobilitazione dei cittadini sidernesi per il prossimo 8 luglio, non diventi un alibi per negare a Siderno un suo futuro sviluppo produttivo del quale Siderno fu, in altri tempi, un invidiato modello e dal quale, va detto con orgoglio, per lunghi anni il Paese trasse lavoro ed occupazione per i suoi cittadini.

Siderno, 29 giugno 2017

Pino Scarfò

tratto da www.corrierelocride.it ( si ringrazia il direttore Antonella Italiano)

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