Mer. Lug 17th, 2024

E se, dopo tutte le problematiche che si sta portando appresso questa fase di Coronavirus si decidesse veramente di guardare al sistema sanitario della Locride in maniera globale e capace di garantire al meglio l’utenza ? L’interrogativo non è peregrino e sono in molti i cittadini che se lo stanno ponendo. Tra loro soprattutto alcuni medici impegnati in prima linea che senza voler scoprire l’uovo di Colombo indicano soluzioni ottimali che potrebbero dare una svolta all’intero sistema sanitario del territorio. Anche perchè, indipendentemente dai piani sanitari fatti a tavolino sono proprio i medici a conoscere veramente la situazione locale. Tra le altre possibili indicazioni, arrivate in questo delicato periodo di coronavirus, c’è quella, ad esempio, del primario di Oncologia dell’ Ospedale di Locri, Giovanni Condemi, che vedrebbe di buon’occhio la possibilità , dopo un adeguato e necessario adeguamento e assestamento dell’ Ospedale di Locri, di utilizzare anche l’ Ospedale di Gerace e quello di Siderno per un “completamento” del sistema sanitario territoriale. Secondo la sua idea, partendo dal presupposto che il virus che oggi si chiama Covid 19, in realtà è da collocare in un’Area di Malattie Infettive, l’ Ospedale di Gerace, realizzato e mai entrato in funzione, potrebbe, in effetti, diventare un’area sanitaria da adibire alle proiezioni future con zona vaccinale, aree per prevenzione e gestione nei periodi di osservazione dei pazienti seguiti in Fallow –up etc. Sarebbe un’area privilegiata dalla sua posizione con percorsi dedicati e fruibili, per i pazienti in avanti con le patologie infettive di qualunque natura che necessitano di procedimenti sanitari di II’ o III’ livello. ” Non è un’idea da sottovalutare – dice Giovanni Condemi – e una volta messo a norma per come si deve l’ ospedale di Locri si potrebbe pensare ad una soluzione di questo genere da accomunare anche con la utilizzazione dell’ex ospedale di Siderno dove è necessario attivare la prevista Casa della Salute, già finanziata , usufruendo per la sua realizzazione, dell’ area del seminterrato più I’ e II’ piano dello stabile e ricordando anche che, per come stabilito a livello Regionale potrebbe essere riproposta ( in linea con il deliberato regionale ) nel III piano la decisione di attivare l’ Hospice con 10/12 posti letto dedicati, con aree per Assistenti Sociali, Psicologi etc ! . In questo modo – conclude Condemi – in un’area di territorio ben circoscritta e facilmente raggiungibile dall’utenza, si potrebbe creare un sistema sanitario di qualità”. Una proposta fattibile o da archiviare nel libro dei sogni ? La risposta alla Regione e all’ Azienda sanitaria.

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