Mer. Lug 17th, 2024

 L’Ufficio direzione dei lavori del lungomare, con una nota a firma degli Ing Catello Matarazzi e Antonio Longo, hanno portato una nota di chiarimento sul complòetamento dei lavori relativi alla zona nord sui quali – come si ricorderà – Antonio Tassone presidente dell’ Associazione Eco di Siderno e Giuseppe Caruso ,presidente del movimento politico culturale ” Volo” avevano sollevato palesi perplessità. Nella nota si precisa che la cifra utilizzata per la messa in sicurezza del lungomare ammontava in totale a 3.000.000 e non 3.600.000 e si precisa anche dei 3.000.000 di euro, dopo l’espletamento della gara , per come previsto dalla vigente normativa, si sono potuti utilizzare solo 2.400.018,77 euro perchè i restanti 599.984,23 euro sono stati riassorbiti dalla Regione Calabria . Quindi ” poichwe l’intervento originario progettato con i fondi disponibili – precisano Matarazzi e Longo – lasciava non protetto un tratto di lungomare di ben 325 metri, l’Amministrazione comunale, rendendosi conto del grave rischio e pericolo al quale tale tratto rimaneva soggetto – si adoperava con ogni mezzo per riavere dalla Regione il ribasso d’asta ( i famosi 600.000 euro in piu’ di cui si fa menzione nell’articolo) che in realtà sono gli anzidetti 599.984,23 euro dele economie di gara da utilizzare primariamente per l’estendimento dell’opera di difesa litoraneaai suddetti 326 metri non protetti”. In effetti la presenza nella giunta regionale dell’assessore sidernese Maria Teresa Fragomeni , come abbimo anche noi evidenziato, ha consentito lutilizzo di quelle economie. Giusto precisare come gli stessi Direttori dei lavori scrivono che ” è un evento più unico che raroin quanto le amministrazioni regionali, per norma, concedono solo l’utilizzo del 5% del ribasso d’asta”. Fatta questa premessa viene precisato che nel caso del lavori del lungomare di Siderno ” si è compreso che lasciare non protetto il tratto nord avrebbe rappresentato un rischio concreto per i fabbricati che insistono su tale tratto”. Quindi i direttori dei lavori precisano tutte le opere aggiuntive, rispetto al progetto originario, che si sono potute realizzare col ribasso d’asta. Ovvero : il completamento dell’opera di difesa costiera aderente costituita dalla paratia di pali su tutto il lato nord ( per metri 325) non previsto nel progetto originario a causa della limitatezza del finanziamento e le opere di recupero della Via lungomare ( impianti, marciapiede, ringhiera e carreggiata stradale) su tutto il lato nord. “Pertanto – dice la nota – nell’ottica di provvedere, prioritariamente, alla messa in sicurezza ew difesa abche della parte nord del Lungomare, si comprende la scelta obbligata di non rimuovere le gabbionate realizzate a suo tempo dai Consorzi di bonifica come strutture di protezione provvisoria e la mancata esecuzione delle opere accessorie in tale tratto ( marciapiede ed illuminazione) . Tale scelta deriva dal fatto che le gabbionate sono strutture di protezione “morbida” ( ovvero non posseggono la rigidità del calcestruzzo e dell’acciaio) e sono essenzialmente costituite da scatole di rete metallica che vengono riempite di pietrame”. Nella nota viene anche fornita una descrizione tecnica per giustificare questa scelta precisando che altrimenti ci sarebbero potuto essere eventuali successivi danni. I direttori dei lavori affermano che. in ogni caso, ” si è comunque garantita la continuità della parte destinata ai pedonio, seppur con minore larghezza rispetto ai marciapiedi che precedono e seguono la zona con le gabbionate medsiante la realizzazione di una pavimentazione in battuto di calcestruzzo delimitata verso mare da una ringhiera in acciaio (per la sicurezza dei pedoni) dello stesso tipo di quella presente sul resto del lungomare e siè comunque lasciata la predisposizione dei sottoseervizi qualora, in futuro, vengano reperite le risorse per intervenire anche in tale tratto, prioritariamente sull’opera di difesa, attraverso la rimozione delle gabbionate”. Si prec isa altresì che sono stati realizzati 763 mt anzichè i 438 originariamente previsti ” oggettivamente – dicono i direttori dei lavori – di meglio non si poteva fare”. Nella parte conclusiva, poi, la comunicazione che ” i sottoscritti hanno ritenuto di diover raccomandare alle autorità e agli Enti preposti che è fondamentale intervenire al piu’ presto, con ulteriori stanziamenti, nel tratto di litorale sul quale sono state realizzate le anzidette gabbionate in quanto detta tipologia di strutture non può assolutamente ritenersi idonea a sostituire un’opera di difesa costiera definitiva”. Grazie alla nota dei due direttori dei lavori adesso anche i cittadini di Siderno possono avere le idee piu’ chiare sullo stato dell’arte del lungomare, E sul problema, da quanto si evince, sarà opportuno tornare perchè a distanza di cinque anni dalla devastazione per avere un lungomare come la città si merita – e in piena sicurezza – c’è ancora da lavorare.

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Aristide Bava

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