Mar. Lug 16th, 2024

«Una come me passa inosservata, sono i vantaggi dell’insignificanza (…) non essere bella è stato un magnifico passe – partout, puoi andare dappertutto indisturbata, non entri in conflitto con altre donne e con gli uomini ti poni alla pari. Vi pare poco?» E’ Bianca che parla, la minuta e sensibile protagonista dell’ultimo libro di Annarosa Macrì, dal titolo“Corpo estraneo” (Rubbettino, 2017).

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L’autrice, giornalista e scrittrice, ha lavorato in Rai nella redazione calabrese e accanto a Enzo Biagi. Ha già pubblicatoA Berlino un bouganville (1988), Il mercante di storie (2009), Alì voleva volare (2010), L’ultima lezione di Enzo Biagi (2008) e Da che parte sta il mare (2013), vincendo il premio Moncalieri per la narrativa; si consacra, con questo ultimo suo sforzo letterario, una narratrice d’altri tempi, capace di riportarci alle più alte dimensioni intimistiche senza banalizzarne mai i confini.

Di particolare pregnanza la scelta stilistica compiuta da Annarosa. E’ importante per comprendere appieno l’intento narrativo; ogni capitolo ha un nome di donna, tranne uno: il primo. Capitolo 1: “Il professore Leopardi” è l’unico nome proprio di persona maschile che appare. E si frappone al fluire delle emozioni che Bianca – la protagonista – è costretta a un certo punto della sua storia, a schiacciare per fare spazio a un Corpo estraneo che si sta facendo strada più che nel suo fisico, nella sua anima.

Corpo estraneo sarà presentato sabato 24 febbraio alle 17,30 nello spazio culturale “MAG. La ladra di libri” in corso Garibaldi, 281 a Siderno.

Maria Antonella Gozzi dialoga con l’autrice.

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