Mer. Nov 13th, 2024

Giunge missiva in redazione da Giuseppe Caruso candidato alla carica di Sindaco a Siderno nella scorsa tornata elettorale che pubblichiamo integralmente:

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Egr. Direttore,

Ieri sera ho assistito ad un interessantissimo convegno tenuto dall’On. Franco Laratta a Gioiosa J. (complimenti a Nicodemo Vitetta).

Ne è emerso che noi calabresi abbiamo due incommensurabili fortune: una regione deindustrializzata, come piace dire a me per parafrasare gli insulsi cartelli stradali dei comuni denuclearizzati, e le migliori menti d’Italia, forse del mondo.

La mancanza di industrie, infatti è il vero “oro nero” della nostra terra, a vocazione agricola per eccellenza, settore fra l’altro dove l’Italia e la Comunità europea investono di più, come ha illustrato l’Onorevole.

E’ notorio inoltre che le capacità intellettive dei figli di questa terra raggiungano vette elevatissime in ogni campo dello scibile umano.

E allora, perché siamo la regione più povera d’Italia?

Azzardo un’ipotesi: l’incapacità di collaborare, di fare rete, come si dice oggi. Restiamo sempre un po’ briganti e individualisti, questo è vero, tuttavia questa non è la ragione primaria. La vera ragione, detta in due parole in un breve scambio di idee ieri sera, è la mancanza di una classe dirigente illuminata. Manca quindi lo snodo fondamentale fra risorse della produzione. Per mutuare un vecchio concetto di impresa, manca l’imprenditore che sappia coordinare a fini produttivi il capitale umano e la materia prima.

Ecco allora che, quando per individualismi e particolarismi territoriali vari, si vede ad esempio fallire la conferenza dei sindaci, organo che più che essere un poltronificio avrebbe dovuto, per dovere istituzionale, pensare ad uno sviluppo complessivo del territorio in direzione agricola e turistica (avete mai pensato alla via della Magna Graecia ?) non si può non concludere dicendo: siamo tutti uguali briganti, ma alcuni di noi sono più uguali briganti degli altri.

Giuseppe Caruso

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