Ven. Ago 16th, 2024

È stata una Pasquetta con strade e luoghi d’incontro deserti. Senza il fuori porta, senza le grandi abbuffate e senza il via vai mare-monti e viceversa che ha sempre caratterizzato questa particolare giornata. Ma è stata pur sempre Pasquetta, e tanta è stata la voglia, anche nella Locride, di “viverla” , che molti cittadini si sono ingegnati per creare un diversivo rispetto al rituale della chiusura forzata imposta a tutti, da più di un mese, dall’invisibile nemico che sta condizionando il mondo.

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Ed ecco, dunque, la tavola apparecchiata sul terrazzo, il consumo del tradizionale dolce pasquale con l’orgoglio di averlo confezionato tra le mura domestiche, il pane di casa e l’ immancabile soppressata, il garage di casa diventato punto d’incontro per un pranzo in qualche modo diverso per aver l’impressione di consumarlo all’aria aperta, il saluto estemporaneo a qualche vicino e un brindisi augurale con l’auspicio di scacciare presto il virus e tornare alla realtà di sempre. In molti casi quasi una simpatica sfida a chi si è divertito di più o a chi ha meglio imbandito la propria tavola.

Un modo, insomma, di vivere in maniera festosa, nonostante le giuste restrizioni, questo surreale lunedì dell’Angelo che si è portato via anche le festività pasquali vissute dalla nostra generazione, per la prima volta, senza i tradizionali riti religiosi, senza le processioni, e in molti casi senza i parenti più cari, che molti hanno potuto salutare solo via Skype.

Ma al di là della Pasquetta a casa, per molti l’emergenza coronavirus rischia di rappresentare un tracollo dal punto di vista economico. A a questo fa riferimento un messaggio dell’Associazione Commercianti di Siderno. «L’avvento della Santa Pasqua e di tutte le festività successive – scrive – rappresentavano per i nostri commercianti la risurrezione delle attività e dei ricavi dopo un inverno buio. Il coronavírus ha paralizzato il mondo distruggendo investimenti e sogni degli imprenditori/commercianti anche per la stagione estiva. Il governo farà la sua parte, purtroppo non ci sono sufficienti risorse per affrontare la crisi in maniera decorosa. Come al solito tocca a noi aiutarci e sostenerci l’un l’altro. Riapriremo le nostre attività ma gli scienziati dicono che nulla sarà come prima».

La nota dolente riguarda non solo Siderno ma centinaia o migliaia di imprese: «Alcune – si legge nel documento diffuso dal presidente Pino Canzonieri – dovranno misurarsi con un contesto inedito in cui sarà necessario ripensare la propria attività ed optare anche per straordinari cambiamenti. La speranza in questo giorno di Pasqua è che arrivi al più presto un vaccino per poter riappropriarci del mondo con la sola limitazione di rispettarlo!».

I timori dei commercianti«L’emergenza distruggele nostre aspettative»

Aristide Bava

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