Il presidente Occhiuto denuncia vent’anni di immobilismo sulle riforme idriche mentre la Regione chiede la dichiarazione dello stato di calamità per ottenere ristori.
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La Calabria è in ginocchio a causa della siccità, con il 30% della produzione agricola a rischio, soprattutto nei settori dell’apicoltura, dei foraggi e della zootecnica. La Regione ha chiesto la dichiarazione dello stato di calamità per poter accedere a risorse e attivare procedure accelerate per la riattivazione dei pozzi. L’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo ha confermato una drastica riduzione delle precipitazioni, aggravando la crisi idrica.
Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha criticato l’assenza di interventi infrastrutturali e riforme sul sistema idrico, rimasti bloccati per oltre vent’anni. «Se le riforme fossero state fatte allora, oggi potremmo affrontare questa emergenza in maniera ordinaria» ha dichiarato Occhiuto, sottolineando l’urgenza di misure straordinarie per mitigare i danni e sostenere i produttori agricoli colpiti.