Il pari col Messina è servito agli amaranto. Positivi segnali sono venuti da difesa e centrocampo, ma in avanti c’è da lavorare.
Continua....
Dopo le prevedibile sconfitta in casa del super Bari di Cornacchini il Locri è tornato in casa contro un’altra blasonata, l’Acr Messina, da poco affidato alle cure di Biagioni. Gli uomini di Scorrano, comunque, hanno fatto la loro buona gara.
Sugli scudi soprattutto Pellegrino, che dimostra anche una gran maturità a dispetto dei diciannove anni (è ’99); ma in difesa certamente da menzionare, per continuità e determinazione, il duo centrale Coluccio e Strumbo, che di partita in partita vanno assumendo sempre maggiore autorevolezza e costituiscono due veri e propri baluardi per qualunque attaccante (ne sa qualcosa il bomber messinese Gambino, chiuso nella morsa dei centrali locresi per l’intera gara).
Anche a centrocampo, comunque, il Locri ha fatto la sua parte: si è notata, tra i peloritani, la classe di Genevier, che si è elevato una spanna sopra gli altri, ma il terzetto amaranto (Pirrone, Mazzone ed il baby Comito) ha fatto la sua parte in una condizione di obiettiva difficoltà, specie nella ripresa. Ancora da rivedere Angotti e Libri: si sono affacciati alla gara il primo per venti minuti ed il secondo per poco meno, per cui la prestazione è stata ovviamente condizionata dall’ingresso in una fase delicata della partita, con il Messina proteso in avanti per vincere.
Positivi, come al solito, Pagano e Condomitti lungo le due fasce basse dello scacchiere di Scorrano, mentre davanti le occasioni di gioco non sono state molte e, quindi, Pannitteri, Caruso e De Marco non hanno avuto grandi occasioni per farsi notare. In ogni caso si è trattato di un punto certamente guadagnato e si guarda con fiducia all’insidiosa trasferta contro il Marsala, il cui allenatore Chianetta ha rassegnato le dimissioni: Squadra affidata al vice Giannusa.
CARMINE BARBARO (Gazzetta del Sud)