La Reggina è stata deferita per il mancato pagamento delle ritenute Irpef alla scadenza del 16 febbraio e per la mancata erogazione di alcuni stipendi. La misura è stata notificata al club calabrese dalla Procura Federale della Figc. Deferito anche Paolo Castaldi, in qualità di amministratore delegato. Rischio penalizzazione in classifica ma il club si difende: “Operato nel modo giusto”
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Mancato pagamento dell’Irpef e di alcuni stipendi alla scadenza del 16 febbraio. Questo il motivo per cui la Reggina è stata deferita dalla Procura Federale della Figc. Deferito anche Paolo Castaldi, in qualità di amministratore delegato del club calabrese. Nello specifico il 19 marzo scorso la La Procura Federale aveva trasmesso gli atti di conclusione indagine alla Reggina per due procedimenti relativi alle segnalazioni Covisoc “in ordine al mancato pagamento in favore di diversi tesserati della società calabrese degli emolumenti di novembre e dicembre 2022, previsti entro il termine del 16 febbraio 2023; e al mancato versamento delle ritenute Irpef relative alle stesse mensilità entro lo stesso termine”. Dal canto suo la Reggina, con una nota ufficiale, aveva ribadito “che i propri tesserati ricevono il pagamento con regolarità e puntualità”. La Reggina rischia così una penalizzazione in classifica di 3 o 4 punti in questo campionato anche se cercherà di evitarla facendo valere le proprie ragioni, legate al concordato con il Tribunale (che ha impedito il rispetto della scadenza) per il rientro dei debiti della passata società, siglato la scorsa estate. Sul sito del club la nota nella quale si sottolinea che la società “opera nel rispetto delle regole”