Una Pasquetta dolce, come l’uovo scartato al Granillo dalla Reggina. La sorpresa? E’ una vittoria! Secondo successo di fila per gli amaranto, contro il Venezia, dopo quello già prezioso di Perugia. E, come al “Curi”, i tre punti sono “sporchi, brutti e cattivi”. Il nuovo sistema tattico, più concentrazione, cinismo e, ancora, quella fortuna che era mancata soprattutto all’andata. E così la gara finisce 1-0 grazie all’autorete di Ceppitelli.
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La partita. Approccio equilibrato, gara di rimessa: possesso per il Venezia, che fa la gara, ma i gol invece sono della Reggina. Prima sfiora il vantaggio Pierozzi, poi mette dentro Ceppitelli, ma nella sua porta. Rivas punta, da dietro spunta Liotti, palla in mezzo, c’è Strelec, ma l’ultimo tocco è del difensore. Non cambia, però, il copione del match. La Reggina gestisce, sta tranquilla, non sfonda e rischia poco. Anzi sì, in un’occasione, con la rete di Pohjanpalo, ma il Var annulla per fuorigioco. Così si chiude il primo tempo.
Nella ripresa, linfa vitale coi cambi: Inzaghi inserisce Canotto, Di Chiara e Bondo, il cui ingresso in campo porta freschezza, energia e dinamicità. Anche loro, così come gli altri nuovi entrati Terranova e Gori, tra i protagonisti a difesa del risultato, con il problema per Liotti e i crampi per Pierozzi (che aveva iniziato a sinistra), che portano Loiacono a sinistra. Il finale è al cardiopalma: la Reggina sfiora qualche contropiede, il Venezia rischia di segnare nel finale, ma Colombi salva clamorosamente. Finisce così. La Reggina ritrova la continuità che aveva chiesto Inzaghi. E ora si va a Benevento, che oggi ha perso in casa lo scontro salvezza contro la Spal, a cui è seguita contestazione e dimissioni dell’ex amaranto Stellone. Sabato al “Vigorito”, dunque, nuovo (ennesimo) allenatore per i sanniti.
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