Per i rossoblù, decisivo il gol di Coda al 36′.
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Al Marassi di Genova, arriva per la Reggina la quarta sconfitta consecutiva, la nona nel girone di ritorno. Al Genoa basta un gol di Coda per portare a casa i tre punti e consolidare il secondo posto. Eppure il cambio di modulo e uomini deciso da Inzaghi sembrava aver fatto bene alla squadra, apparsa più compatta e vogliosa. E infatti, la prima occasione è per la Reggina: al 14′, Hernani lancia lungo pescando Di Chiara che crossa per l’accorrente Strelec che però non riesce ad impattare l’invitante pallone. Il Genoa prova a tirare su il baricentro e inizia a dar fastidio agli ospiti che diventano meno precisi nei passaggi consentendo dei break ai rossoblù.
La gara inizia a farsi più nervosa con tanti contrasti e qualche accenno di polemica. La Reggina si affida soprattutto all’estro di Menez per creare lì davanti, ma i compagni lo assistono poco. Al 36′ poi, Sturaro recupera palla e avanza indisturbato, contro 4 difensori avversari, fino ai 20 metri quando cede il pallone a Coda che, defilato e marcato da Gagliolo, non ci pensa due volte e calcia. Il pallone passa tra le gambe del difensore e si infila sul palo più lontano. Alla prima occasione, il Genoa passa in vantaggio. 1-0.
La Reggina patisce il colpo e così, nei minuti finali del tempo, i padroni di casa vanno vicini al raddoppio. E se Sturaro non riesce a calciare da dentro l’area, Coda, servito magistralmente da uno scatenato Gudmunsson, la spedisce a lato da posizione vantaggiosa. In pieno recupero, poi, Coda serve Badalj che calcia liberissimo all’altezza del dischetto del rigore ma Colombi fa un miracolo e salva la Reggina.
Il secondo tempo inizia sulla falsariga del finale del primo. Nel giro di sessanta secondi, il Genoa sfiora il raddoppio con Coda (contrato da Cionek) e Vogliacco che spedisce a lato con la porta spalancata. Al 51′, però, la Reggina sembra svegliarsi dal torpore: Strelec (finalmente) imbastisce un’azione personale che conclude con un’ottima rifinitura per Menez che controlla e calcia, ma Martinez respinge con un ottimo intervento. Pochi minuti più tardi, scatto di Menez che entra in area e poi offre un assist a Hernani che calcia ma trova l’estremo difensore gialloblù pronto. L’arbitro però alza la mano e fischia il fuorigioco di partenza del numero 7 francese.
La partita adesso è viva, con rapidi capovolgimenti di fronte e occasioni da una parte e dall’altra. Prima Gudmunsson ruba palla a Majer (distratto), punta la porta, calcia ma trova Colombi pronto, sulla respinta Ekuban (entrato per Coda) viene murato da Cionek. Subito dopo Menez, lanciato in porta, salta Martinez con un colpo di tacco volante ma poi viene contrastato energicamente dagli avversari e non riesce a concludere a porta vuota.
Il 3-5-2 proposto da Inzaghi presenta il conto soprattutto a destra dove Bouah non riesce mai a rendersi pericoloso perdendo numerosi palloni. Superpippo prova a dare una scossa e richiama Majer (appena ammonito) e proprio Bouah per lanciare Fabbian e Rivas. Poco dopo, richiama anche Hernani e Strelec per Canotto e Gori.
La sensazione è che il ritmo imposto dal Genoa sia troppo per gli amaranto che adesso giocano il pallone con troppa lentezza e poca precisione, esponendosi al pressing degli avversari che spesso ripartono veloci. In tutto questo, Gudmunsson sembra un’ira di Dio e anche il potente Ekuban crea imbarazzi alla difesa. Fioccano così i falli, le scaramucce e le ammonizioni. Nel finale, sfiorata la rissa con il nervoso Sturaro che, dalla panchina in quanto sostituito, riesce a farsi espellere.
Il finale regala le ultime due grosse emozioni: al 95′, Badelj calcia una punizione dal limite e, complice un tocco di Colombi, colpisce la traversa; quindi, a pochi istanti dal triplice fischio, Gagliolo lancia lungo, Canotto riesce a trovare spazio e tempo per inventarsi un pallonetto che sembra finire dentro, ma con un incredibile colpo di reni, Martinez mette la palla in corner.
Finisce così, 1-0, con Gilardino che raccoglie l’undicesima vittoria in sedici partite. La Reggina, bene nei primi minuti, si lecca le ferite nella speranza che la svolta arrivi già da Perugia. mercoledì 5 aprile, infatti, sarà il giorno del recupero della sfida non disputata il 10 marzo scorso: passerà dal Curi e dalla successiva sfida interna con il Venezia molto del futuro degli amaranto.