Lun. Ago 5th, 2024

Tutto molto facile, per la Fiorentina, che mette insieme la quarta vittoria consecutiva contro un Crotone senza anima e senza Capuano (espulso per doppio giallo) per più di mezz’ora. E in dieci è il tracollo, anche perché la squadra di Pioli scappa dal suo gioco sempre un po’ confuso, grazie a un possesso palla a tratti riempito quelle leggere raffinatezze che fanno la felicità dei suoi tifosi. La Fiorentina ha orgoglio e forza interiore. Il dramma di Astori le ha dato un motivo in più per credere in se stessa e prendersi la vittoria che serve. Il gol di Simeone dopo soli tre minuti racconta la voglia matta di non perdersi per strada. L’attaccante argentino non segnava dal 5 dicembre, e per lui questo gol è una bellissima notizia. Lo è meno per Martella, che gli serve la palla gol con un rinvio che nemmeno in piazzetta con gli zainetti a fare i pali delle porte.

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La partenza lanciata aiuta la Fiorentina a fare il suo gioco, avendo la meglio anche sui proprio limiti, visto che la squadra è molto rimaneggiata per le assenze di Biraghi, Benassi e Badelj. Se Maxi Olivera va a fare il terzino sinistro con alterne fortune, il centrocampo nuovo per due terzi è la vera incognita. Eysseric se la cava dignitosamente da esterno offensivo, mentre Cristoforo soffre una lentezza strutturale nella coppia davanti alla difesa, in un modulo (4-2-3-1) che torna possibile per via dell’assenza di Benassi. Già. Corsa per l’Europa a parte, è evidente che l’attenzione di tutti i tifosi viola è per i desaparecidos che finalmente si rifanno vedere in campo. Niente di straordinario ma, a parte Cristoforo, tutti se la cavano.

Benino anche Dabo, che prende il posto dell’improbabile uruguayano quando non è trascorsa nemmeno un’ora di gioco. Dopo il 2-0 firmato da Chiesa (bella azione di fino in coppia con un motivatissimo Saponara), il tecnico butta dentro perfino il giovane Lo Faso, che fino a oggi aveva visto il campo solo per pochi minuti a Benevento.  Da parte sua Zenga può solo prendersela con  l’ingenuità dei suoi, che hanno regalato alla Fiorentina un gol dopo 180 secondi e poi le hanno anche consegnato il privilegio dell’uomo in più. Tra gli errori di Martella e l’inconsistenza di Stoian, il Crotone non ha lasciato tracce di sé sul campo del Franchi, dove la Fiorentina, in uno stadio semi deserto, ha messo l’orgoglio nella sua rincorsa al settimo posto, e nella sua sfida con se stessa, in questa stagione drammatica, sistemata tra il dolore e la voglia di ricominciare

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