Lun. Ago 12th, 2024

Apprendiamo da un articolo apparso su alcuni Media giorno 19 maggio scorso, di una riunione, svoltasi alla Cittadella Regionale dalla “Sesta Commissione” e dell’Anti ‘Ndrangheta, dove, tra gli altri punti all’ordine del giorno, si è discusso anche del problema sugli incendi boschivi

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Apprendiamo da un articolo apparso su alcuni Media giorno 19 maggio scorso, di una riunione, svoltasi alla Cittadella Regionale dalla “Sesta Commissione” e dell’Anti ‘Ndrangheta, dove, tra gli altri punti all’ordine del giorno, si è discusso anche del problema sugli incendi boschivi. La discussione ha inevitabilmente interessato la situazione in cui si trova l’Azienda Calabria Verde, commissariata da sei anni e con una situazione debitoria di 80 milioni di Euro, per i quali andrebbe trovata una soluzione che non pregiudichi le assunzioni annunciate.
Nella riunione stessa, l’Assessore Regionale al comparto, Gallo, ha dichiarato che le risorse umane dell’Azienda sono ormai ridotte al minimo, cioè 4000 unità, per giunta distribuiti male e con un’età media molto alta, che compromette il buon funzionamento delle attività lavorative nonostante la grande abnegazione degli operai impegnati in questa opera di salvaguardia del territorio boschivo che costituisce una delle maggiori risorse e patrimonio della Regione Calabria.
L’Assessore Gallo ha, inoltre, dichiarato che servono almeno altre 1500 unità, cioè assunzioni nel comparto. Siamo d’accordo, anche se, a nostro modesto avviso, sarebbero ancora pochi, ma certamente questa “promessa”, qualora si concretizzasse, sarebbe un segnale tangibile della volontà di tornare ad investire in posti di lavoro, che costituiscono la soluzione a tanti altri problemi annessi e connessi, come, ad esempio: prevenzione degli incedi, creazione di posti di lavoro per i giovani, spopolamento dovuto alla mancanza del lavoro stesso, salvaguardia del patrimonio costituito dai tre Parchi Nazionali presenti in Regione, con diversi territori interessati da vaste aree decretate Patrimonio Unesco.
Ed è risaputo che il lavoro è la migliore prevenzione contro i fenomeni malavitosi. Quindi, tutto torna, basta avere il coraggio di investire in questo settore lasciando perdere i luoghi comuni che sono spesso serviti come alibi per ridurre all’osso questo settore assolutamente strategico per una Regione con le caratteristiche ambientali della Calabria.
Ed è in questo settore che bisognerà assolutamente investire in assunzioni che generebbero un ritorno in termini di turismo ambientale, ramo in forte espansione che vede la Calabria ricca di siti da visitare e povera in fatto di infrastrutture ricettive e manutenzione dei sentieri e elle aree oggetto dell’attenzione dei turisti, prevenzione in fatto di incendi, attenuazione del fenomeno dello spopolamento nei tanti centri interni, molti dei quali di assoluto pregio ambientale, culturale, gastronomico.
Infine, riteniamo utile, sempre in fatto di prevenzione, che gli eventuali incentivi vengano destinati esclusivamente alla prevenzione e non sotto forma di straordinari per lo spegnimento degli incendi stessi, che, una volta scoppiati, devono rappresentare un disincentivo. Stabilendo così, dunque, una premialità a chi opera nelle zone dove gli incendi non si verificano o dove vengono subito affrontati e risolti con tempestività. Ricordiamo certamente come lo scorso anno gli incendi sono costati vite umane e l’incenerimento di trentaseimila ettari di patrimonio boschivo.
Vigileremo sulla reale veridicità e sulla concretezza di questi annunci, ribadendo, per chiudere, che seppure riteniamo ancora insufficienti 1500 assunzioni nel comparto, questo primo atto sarebbe un segnale positivo da parte della Regione. Nella speranza che non siano solo annunci che creano le solite aspettative e le solite successive cocenti delusioni.

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