Mer. Lug 17th, 2024

Il ministro dell’Interno inserisce sulla sua pagina facebook l’intervista a Pietro Domenico Zucco per criticare l’attività del sindaco Lucano. Ma l’uomo era finito agli onori delle cronache con l’accusa di  essere “la testa di legno” della cosca Ruga Metastasio

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Chi di social ferisce, di social perisce. Matteo Salvini non ha gradito per nulla la grande manifestazione di solidarietà a Mimmo Lucano che ieri ha invaso le strade di Riace, ma rischia di “scivolare” sul video che ha postato a sostegno delle sue ragioni. Il “cittadino riacese” preso a modello, Pietro Domenico Zucco, è infatti già noto alle cronache per il suo arresto come testa di legno del clan Ruga Metastasio. La cava di Stilo di cui era rappresentante legale, per la Guardia di Finanza sarebbe infatti di proprietà di Vincenzo Simonetti, considerato uno degli uomini di punta del clan, in quell’occasione arrestato insieme a lui. In tanti lo stanno ricordando al ministro proponendo sotto il suo post persino il paginone con tanto di segnaletica pubblicato il giorno dell’arresto di Zucco, ma da Salvini al momento nessuna reazione.
Eppure il suo entourage avrebbe dovuto sapere chi fosse l’uomo del video se, come dicono in paese, è vero che Zucco oggi gravita attorno a Noi con Salvini. Nel video – pubblicato nel 2016 su uno sconosciuto blog calabrese e rilanciato in questi giorni da tutta la galassia della destra, con tanto di bannerone che invita «Guarda e condividi» – Zucco si lamenta di Lucano, lo accusa di sperperare le risorse del Comune per i migranti e di aver abbandonato le famiglie di Riace. In ogni caso è corretto ricordare che Zucco nei gradi successivi di giudizio è stato assolto dall’aggravante mafiosa e condannato per intestazione fraudolenta di valori.

 

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