Mar. Ago 20th, 2024
Questa mattina gli studenti e le

studentesse hanno manifestato in flash mob davanti al Ministero

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dell’Istruzione e davanti altre venti scuole in tutto il Paese,

in particolare davanti il Liceo Umberto I di Palermo, il Liceo

Montanari di Verona e molti altri istituti da Nord a Sud. Come

avevano annunciato nei giorni scorsi, è iniziata così la

settimana di agitazione verso la mobilitazione nazionale di

venerdì 19 Novembre.

In piazza tra una settimana studenti in più di quaranta piazze,

tra cui Roma, Firenze, Palermo, Genova, Padova, Taranto,

Perugia, Cagliari e molte altre. La mobilitazione arriva dopo

settimane di costruzione, tra l’altro anche dopo un’assemblea

nazionale con centinaia di studenti e studentesse da tutto il

Paese, e l’elaborazione della piattaforma dal titolo “Ripartiamo

da Zero. Idee studentesche per riprenderci il futuro”.

“Il 19 Novembre gli studenti e le studentesse scenderanno in

piazza in tutto il Paese dopo due anni di pandemia. Ci è stata

data Zero considerazione così come Zero sono state le misure

prese per la nostra generazione, dalla scuola all’ambiente”

spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore nazionale della Rete

degli Studenti Medi.

Gli studenti chiedono un confronto con Governo e Ministero su

diversi temi: riforma della didattica, riforma della

rappresentanza studentesca, interventi sul lavoro precario e

molto altro.

“Sono previste più di quaranta piazze dal Nord al Sud del Paese.

Questo sta a significare un malcontento diffuso, una precarietà

complessiva che la nostra generazione sente di stare vivendo”

continua Biancuzzi. “Chiediamo di aprire ragionamenti seri su un

cambio dei metodi didattici, della valutazione e dell’Esame di

Stato a partire da quest’anno. Serve poi dare più spazio alle

nostre istanze dentro le scuole, aprendo ad una riforma della

rappresentanza studentesca. Sull’edilizia sono state fatte

promesse ma gli investimenti sono lontani dal risolvere le

carenze degli edifici scolastici. Il tema vero di cui la

politica non sembra accorgersi, però, è quello della Salute

Mentale. Le malattie mentali sono in vertiginoso aumento nella

nostra generazione: serve prenderne atto e intervenire subito

portando l’assistenza psicologica nelle scuole e sui territori.

Serve agire subito sul lavoro precario e sulla crisi climatica,

prima che sia troppo tardi.”

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