di Vito Pirruccio.
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Tre notizie di fila dal “cantiere scuola” mi allontanano dalla speranza. Pensavo che il PNRR vestisse finalmente i panni dell’investimento: edifici a norma e a misura di bambini/ragazzi, palestre, aree attrezzate ambientale-ludico-sportive, mense scolastiche, ecc.. Qualche spiraglio di luce sulle strutture scolastiche abbiamo cominciato a vederlo, ma non quella rivoluzione strutturale che sarebbe stata possibile con la mole di finanziamenti messa a disposizione dall’UE. Gli EE.LL. a corto di figure professionali e di volontà politica hanno lasciato molto a desiderare e i finanziamenti sulle strutture, tranne qualche somma conquistata a fatica, non imprimeranno quella svolta complessiva possibile. Gli Edifici continuano e continueranno a cadere a pezzi e proprio in questo momento leggo sulla stampa locale: “Un finestrone si abbatte sulle scale, disgrazia sfiorata ….”. Mentre non mancano i progetti a iosa di formazione alla “sicurezza”, non si mette mano, neanche, alle finestre pericolanti che vengono giù al minimo soffio di vento. Abbondano, però, tanto da perdere il conto nella sola Locride, i progetti “formativi” i cui esiti si profilano incanalati più sul versante dello sperpero che della ripresa culturale. Progetti pieni di titoloni e dal richiamo linguistico anglosassone, ma che a prova di esperienza maturata non alzeranno di un punto percentuale la valutazione OCSE-PISA sul nostro sistema scolastico, specie meridionale. La prima notizia dello sconforto viene da Padova e ci dice, purtroppo, che avevamo visto bene: “Banchi a rotelle dell’era COVID svenduti a un euro”. La trovata viene da Bagnoli di Sopra, comune del padovano che ha chiesto e ottenuto dall’Ente Provincia, in comodato d’uso al prezzo simbolico di € 1,00, i banchi a rotelle dell’era Azzolina da destinare alla base militare San Siro. Vi ricordate l’allora Ministra M5S dell’Istruzione, oggi preside, Lucia Azzolina e la sua trovata delle “sedie a rotelle” che avrebbe rivoluzionato la didattica? Banchi da minimo € 150,00 cadauno finiti negli scantinati, oggi vengono offerti a prezzo di lancio. E io pago! La seconda notizia dello sconforto viene dal Ministero dell’Istruzione, pomposamente definito del Merito, di concerto col Dipartimento per lo Sport presso la Presidenza del Consiglio. Progetto Nazionale “Allestimenti spazi non convenzionali per l’attività motoria e sportiva nelle Scuola” rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Nella premessa si legge: “Sulla base delle elaborazioni di The European House – Ambrosetti su dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito e Openpolis (Osservatorio Valore Sport 2023), in Italia, 6 edifici scolastici su 10 risultano privi di un impianto per la pratica sportiva. Il gap territoriale è significativo: tra le 10 province con meno palestre scolastiche, 9 si trovano nel Mezzogiorno. Risulta quindi necessario e urgente lavorare sulla minimizzazione dei divari territoriali oggi presenti …”. Viva la sincerità! Se viene scritto in un testo ufficiale! Ma cosa si fa per “minimizzare i divari territoriali”? Si finanziano quegli interventi di adattamento tampone “alla bisogna”. Qualche esempio: “Messa in sicurezza degli spazi allestiti … che prevede la messa in protezione di sporgenze e spigoli murali, di vetrate, caloriferi e di tutti gli elementi fissi non rimovibili” e via dicendo. Ma i soldi del PNRR, presi largamente a prestito, non dovevano servire per rivoluzionare gli spazi e gli ambienti di apprendimento? Abbiamo preso soldi a prestito per coprire gli spigoli! Con il PNRR abbiamo chiesto all’Europa soldi a valanga per costruire strutture e non per elargire soldi a pioggia e dissiparli nel mare magnum dello spreco. I soldi destinati a costruire scuole con palestre e mense scolastiche non vengono incassati per incapacità progettuale e indolenza burocratica e, poi, facciamo abbondante ricorso alle trovate transitorie che diventeranno definitive nell’attuazione! Il risultato è sotto i nostri occhi: continuiamo ad avere edifici senza palestre, in particolare al Sud e, in alcuni casi, si arriva all’assurdo di avere Licei Sportivi senza ambienti per praticare sport. Terza notizia dal fronte ministeriale del MI e del Merito: “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di primo e secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica” del PNRR – NEXT GENERATION EU. Una valanga di soldi dati a Istituti di Scuola Media, Superiore e a Centri Territoriali per l’Istruzione degli Adulti che nello spazio di un decennio si sono ridotti al lumicino, non per abbandoni scolastici, ma per mancanza di alunni. Scuole che, in questi anni, si sono tenute in piedi con la questua e che per rialzarsi, dove possibile naturalmente, avrebbero bisogno di una visione culturale e professionale degna di questo nome, distrutta negli anni dal decisore politico nazionale, e di una politica di rappresentatività territoriale (leggasi “dimensionamento scolastico”) non calibrata sugli equilibrismi di breve termine, ma fondata sui possibili e concreti scenari futuri. In pratica, scelte non di sopravvivenza ma di vita. La valanga di denari elencati nell’Allegato 1 “Riparto delle somme”, invece, rischia di affogare il disperso piuttosto che riportarlo a galla se le sostanziose provvidenze non andranno al cuore del problema: migliorare la performance e sulla base dei risultati premiare le scuole virtuose. L’elargizione va effettuata a risultati conseguiti e accertati dall’unità di missione esterna, non a monte, salvo, poi, constatare che la montagna ha partorito il topolino. Basta poco per comprenderlo! Basta tirare le somme dei decenni trascorsi certificati impietosamente dai ricercatori OCSE-PISA.