Dom. Lug 28th, 2024

Una telefonata formale da parte di una funzionaria di polizia è stata sufficiente per comunicare all’imprenditore reggino Giovanni Bentivoglio la revoca della scorta che lo proteggeva da ben 13 anni. Bentivoglio, conosciuto testimone di giustizia e vittima di ndrangheta, ha espresso il proprio rammarico per la decisione, dichiarando: “Preferisco non commentare, voglio prima capire il perché“.

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La revoca della scorta rappresenta un duro colpo per Bentivoglio, da sempre impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata. Nel corso degli anni, ha denunciato le attività illecite della ‘ndrangheta, subendo minacce e intimidazioni che lo hanno costretto a vivere sotto protezione.

La decisione di revocare la scorta ha sollevato numerose perplessità e preoccupazioni tra la comunità calabrese. In tanti hanno espresso solidarietà a Bentivoglio, sottolineando l’importanza del suo ruolo nella lotta alla ndrangheta e la necessità di garantirgli la massima sicurezza.

Bentivoglio, non intende rimanere in silenzio. Ha annunciato la sua volontà di fare chiarezza sulla vicenda e di chiedere conto delle motivazioni che hanno portato alla revoca della scorta.

Il caso di Bentivoglio riaccende i riflettori sulla delicata questione della sicurezza dei testimoni di giustizia in Italia. Ancora una volta, emerge la necessità di tutelare adeguatamente chi si batte contro la criminalità organizzata, garantendogli la protezione necessaria per poter vivere serenamente e portare avanti la propria battaglia.

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