Mar. Nov 19th, 2024

La mancata nomina del sindaco alla segreteria nazionale del Partito Democratico la causa scatenante di uno scontro politico dagli esiti incerti

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La nomina di Angela Marcianò nella segreteria nazionale del Partito Democratico provoca un terremoto politico all’interno della federazione reggina. Ad aprire la contraerea è il consigliere comunale con delega allo Sport Gianni Latella, uomo di fiducia del sindaco Falcomatà. Latella, nella sua lamentela inerente la palestra di “Archi”, ma in generale riferendosi al lassismo nella gestione dei lavori pubblici, punta il dito accusatorio contro l’assessore al ramo Marcianò e il dirigente dell’ufficio competente accusandoli di lavorare con la politica del rinvio e di condurre nel baratro del logorio l’immagine del primo cittadino metropolitano.

La disputa tra la Marciano e Falcomatà è figlia di una lotta intestina (nulla di nuovo sotto il sole) per il controllo della Federazione Provinciale di Reggio Calabria. La donna è stata preferita al sindaco Falcomatà nei vertici del partito di Renzi. Quali sono le ragioni che hanno portato a tale scelta? E’ una vicenda legata al controllo del Pd e alle nomine dei parlamentari nella provincia reggina. Angela Marcianò è legata al ministro degli Interni Marco Minniti e rappresenta l’anello di congiunzione con una parte importante della magistratura calabrese.

Dunque, Falcomatà, considerato plenipotenziario di Renzi a Reggio, oggi si vede spodestato da una professionista validissima che, comunque, prima della nomina, era “esterna” al Partito Democratico. A Reggio Calabria gli equilibri politici sono in bilico: sulla carta tutti Renziani, ma nei fatti ci sono più fazioni in guerra tra di loro. Minniti può contare sul fedele Irto, Falcomatà gioca una partita in proprio contro Renzi, Minniti e Irto, Sebi Romeo, uomo di Oliverio, è in attesa invece di capire che ruolo può avere nella scelta delle candidature e del controllo del partito reggino e si pone in una posizione di autonomia rispetto agli altri.

Se Falcomata revoca l’incarico alla Marciano, si appresta a diventare il leader reggino dell’area antirenziana che passa anche per il controllo della città metropolitana. Se la linea dello scontro si accentua, si apre un problema di equilibri interni e a rischiare più di tutti è il sindaco di Taurianova, Fabio Scionti (Irtiano), che ad oggi ha in mano una serie di deleghe di notevole importanza all’interno del nuovo ente che ha preso il posto della Provincia.

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