Mar. Lug 16th, 2024

Sono state rese note le motivazioni che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale della città di Siderno. Ieri sera, infatti, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel documento viene spiegato che le cause dello scioglimento sarebbero da ricercarsi in vari fattori risalenti anche al periodo della campagna elettorale del 2015 e si fa riferimento a forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che avrebbero esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti. Il documento siglato dal Presidente viene poi completato da diverse relazioni, tra le quali anche quella del Prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari.
Nel documento si legge:
Considerato che nel Comune di Siderno (Reggio Calabria) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015;
Considerato che all’esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l’imparzialità dell’attività comunale;
Rilevato, altresì, che la permeabilità dell’ente ai condizionamenti esterni della criminalità organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettività e ha determinato la perdita di credibilità dell’istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell’amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e dispone il conseguente commissariamento dell’ente locale per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l’interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell’ente locale.
Si precisa inoltre che: “L’attività di indagine (…) si è svolta prendendo in considerazione in primo luogo la fase pre-elettorale cui hanno fatto seguito le elezioni tenute il 31 maggio 2015, al termine del periodo di gestione commissariale dell’Ente, sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata.
Infatti è stato riscontrato, come risulta dalle relazioni delle Forze di Polizia, un particolare interessamento delle «cosche» insistenti nel territorio sidernese, …Omissis…
Sono emersi poi nei confronti di taluni Consiglieri comunali eletti collegamenti, per frequentazioni o per vincoli parentali, con soggetti di rilievo della criminalità organizzata quali: …Omissis… (…), …Omissis…, …Omissis… oggi … Omissis…, …Omissis…, …Omissis…, …Omissis… e … Omissis…”. E poi ancora : “Relativamente alla situazione economico-finanziaria e dei tributi, si è avuto modo di rilevare che l’Ente non riesce con le proprie entrate a coprire le spese correnti facendo ricorso all’utilizzo di somme a specifica destinazione.
Inoltre, la scarsa percentuale di riscossione dei tributi nonché i ritardi nell’emissione dei ruoli ordinari e coattivi non contribuisce al prescritto risanamento dell’Ente a seguito del dissesto finanziario.
La Commissione, in relazione all’attività svolta, ha concluso ritenendo che: «sussistono i presupposti per lo scioglimento del Comune di Siderno ai sensi dell’art. 143 del T.U. degli Enti Locali.
Conclusioni.
Dalla lettura della relazione della Commissione d’Indagine si desume il controllo della criminalità organizzata sul territorio di riferimento.
Gli accertamenti e le indagini effettuate hanno pertanto rilevato una compromissione del buon andamento e dell’imparzialità dell’Amministrazione di Siderno, in un contesto territoriale caratterizzato dalla presenza della criminalità organizzata.
L’esame dell’integrale situazione del Comune di Siderno è stato, peraltro, effettuato nella seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenuto presso questa Prefettura, in data 23 maggio 2018, alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il locale Tribunale, titolare della Direzione Distrettuale Antimafia, nonché del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri. In tale sede il Consesso ha concordato con le valutazioni dello scrivente sopraesposte ai fini dell’applicazione dell’art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Pertanto, lo scrivente ritiene, per le sopraesposte ragioni, che sussistono i presupposti al fine di un eventuale provvedimento di scioglimento presso il Comune di Siderno, ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000, come modificato dall’art. 2, comma 30, della legge 15 luglio 2009.
Al termine delle indagini, la commissione incaricata dell’accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulla scorta delle quali il prefetto, sentito nella seduta del 23 maggio 2018 il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il locale Tribunale titolare della Direzione distrettuale antimafia nonché del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri, ha trasmesso l’allegata relazione del 25 maggio 2018, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si dà atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l’adozione del provvedimento dissolutorio di cui al richiamato art. 143.
Gli accertamenti posti in essere dall’organo ispettivo hanno disvelato un quadro fattuale ancorato a prassi amministrative poco trasparenti ovvero decisamente illegittime, che denunciano una obiettiva sovraesposizione dell’istituzione locale alle pregiudizievoli richieste di un ambiente connotato dalla pervasività di consorterie di tipo mafioso.
Emblematiche in tal senso sono le risultanze di una recente operazione di polizia giudiziaria sfociata nell’esecuzione di provvedimenti di fermo di indiziati di delitto emessi dalla Procura della Repubblica di Roma e dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria in relazione al reato di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, ricettazione e traffico di armi. Più nel dettaglio, nell’ambito della citata operazione di polizia giudiziaria è emerso da fonti di prova che, in vista delle consultazioni amministrative di maggio 2015, la summenzionata ‘ndrina ha assicurato il proprio sostegno elettorale in favore di un soggetto candidatosi alla carica di consigliere comunale nella lista dell’attuale organo di vertice dell’ente e risultato poi eletto con il maggior numero di preferenze rispetto agli altri candidati di quella lista.
Con riferimento all’attività gestionale posta in essere dall’amministrazione comunale, il prefetto e la commissione di indagine segnalano che nel settore dei contratti pubblici si è fatto ripetutamente ricorso al metodo dell’affidamento diretto, all’artificioso frazionamento del valore degli appalti ed alla mancata o tardiva adozione delle determine a contrarre, in contrasto con le disposizioni di legge vigenti in materia e con le norme regolamentari dell’istituzione locale. Segnatamente, è stato accertato l’omesso espletamento di accertamenti antimafia nei confronti delle ditte aggiudicatarie in violazione dell’art. 100 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159.
In particolare, dalla relazione di accesso risulta che delle descritte irregolarità ed omissioni ha beneficiato anche una società a cui il comune, nel 2016 e nel 2017, ha reiteratamente affidato lavori in via diretta ed in economia, pur essendo stata la stessa destinataria di un provvedimento interdittivo fin da febbraio 2012.
Una vicenda analoga è stata riscontrata con riferimento ad un’altra ditta nei confronti della quale ad ottobre 2013 era stata adottata un’informativa interdittiva, la quale è risultata anch’essa più volte affidataria nel 2016 e nel 2017 di forniture comunali, in via diretta ed in economia.
La commissione di indagine rimarca inoltre che con determina di luglio 2015, a seguito di un procedimento connotato da gravi anomalie, i lavori di smaltimento dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane sono stati aggiudicati ad un’impresa destinataria di due interdittive antimafia emesse rispettivamente a luglio 2009 e ad agosto 2016.
Ulteriore vicenda sintomatica è quella relativa alla procedura per l’affidamento dell’incarico concernente l’elaborazione del piano comunale spiaggia, la cui importanza risulta evidente ai fini della salvaguardia e della corretta gestione del patrimonio demaniale marittimo che, come sopra evidenziato, riveste un valore nevralgico nell’economia dell’ente. Al riguardo, l’attività di indagine ha messo in luce che nei confronti della società aggiudicataria — alla quale l’incarico era stato conferito fin da dicembre 2016 — l’amministrazione comunale ha provveduto a richiedere, soltanto a gennaio 2018 e quindi ad accesso già in corso, le prescritte informazioni antimafia, ancora una volta in violazione del richiamato art. 100 del decreto legislativo n. 159 del 2011 ed in contrasto con le cautele che sarebbe necessario adottare a tutela della legalità in un contesto ambientale in cui è consolidata la presenza di sodalizi criminali.
Sempre con riferimento al settore dei contratti pubblici, il prefetto sottolinea che il presidente di un’associazione locale — a cui il comune ha affidato in concessione la gestione di un impianto sportivo a decorrere da settembre 2003 — annovera frequentazioni con affiliati alla ‘ndrina radicata nel territorio. In proposito, assume rilevanza emblematica la circostanza che l’impianto in questione al tempo dell’accesso risultava di fatto gestito dalla citata associazione, pur avendo l’amministrazione comunale proceduto — nello scorso mese di febbraio — alla revoca del contratto di concessione per morosità nel pagamento dei canoni.
In ordine al settore delle concessioni demaniali marittime, l’organo ispettivo pone in rilievo che dal 2015 a luglio 2017 l’amministrazione comunale ha adottato numerosi provvedimenti dì rinnovo di pregressi titoli abilitativi, condizionandone l’efficacia alle risultanze delle richieste di informazioni antimafia inoltrate alla prefettura dí Reggio Calabria. É stato peraltro acclarato che uno dei soci di un’impresa concessionaria è stretto affine di un personaggio apicale della consorteria localmente dominante. Gli accertamenti esperiti hanno anche messo in luce i rapporti di affinità esistenti tra alcuni esponenti di famiglie malavitose ed i legali rappresentanti di altre due società titolari di concessioni demaniali marittime, destinatarie — a febbraio 2017 — di certificazione interdittiva antimafia emessa dalla predetta prefettura.
In quel contesto rileva inoltre la circostanza che, sebbene diversi beni confiscati alla criminalità organizzata siano stati trasferiti, all’esito delle prescritte procedure di assegnazione, al patrimonio indisponibile dell’ente per finalità istituzionali o sociali ai sensi dell’art. 48, comma 3, lettera c), del decreto legislativo n. 159 del 2011, a tutt’oggi, nessuno di quei beni risulta utilizzato per le citate finalità.
Infine, sul piano economico-finanziario le risultanze dell’accesso hanno disvelato una situazione di diffusa mala gestio caratterizzata da gravi inefficienze nell’attività di riscossione delle entrate tributarie e dalla conseguente, scarsa capacità dell’amministrazione comunale di fare fronte alle spese correnti.
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti nell’amministrazione comunale di Siderno (Reggio Calabria) volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilità dell’istituzione locale, nonché il pregiudizio degli interessi della collettività, rendendo necessario l’intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell’ente alla legalità.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l’adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Siderno (Reggio Calabria), ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all’estensione dell’influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 8 agosto 2018

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Print Friendly, PDF & Email