Mer. Lug 17th, 2024

Denuncia del padre del minore alla Procura della Repubblica di Palmi

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In data 24 gennaio 2018 è stata eseguita nei confronti di F.C., insegnante di sostegno presso l’istituto comprensivo “Brogna” di Polistena, la misura cautelare interdittiva della sospensione del servizio per la durata di dodici mesi, emessa dal Gip presso il Tribunale di Palmi, d.ssa Barbara Borelli, su richiesta avanzata dal Pm titolare del procedimento, d.ssa Anna Pensabene. L’insegnante risulta indagata in ordine al reato p. e p. dall’articolo 572 c.p. perché attraverso continue, perduranti e reiterate vessazioni di ordine psicologico e fisico, consistite in ripetute imprecazioni, rimproveri, minacce e vere e proprie violenze fisiche e psiche, ripetutamente poste in essere nei confronti del minore, R.C., di sette anni ed affetto da disturbo dello spettro autistico moderato, lo maltrattava, con ciò ponendo in essere una condotta abituale estrinsecatasi in più azioni che, seppur realizzate in momenti successivi, sono risultate collegate da un nesso di abitualità e avvinte nel loro svolgimento dall’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità psicologica, morale e fisica dell’alunno, a tal punto da indurlo ad un persistente stato di soggezione, paura e disagio psico-fisico e tale da cagionare allo stesso sofferenze e umiliazioni, da rendere particolarmente dolorosa, e quasi del tutto impossibile, la frequentazione della scuola.

Le indagini, delegate alla sezione di Polizia Giudiziaria-Centrale Aliquota Polizia di Stato in sede che ha anche eseguito il provvedimento, sono scaturite dalla denuncia presentata presso la Procura della Repubblica di Palmi dal padre del minore poiché il figlio gli aveva esternato di essere stato percosso ed aggredito verbalmente dall’insegnante di sostegno; sono state, quindi, raccolte informazioni dalle persone a conoscenza dei fatti e contestualmente è stata avviata attività tecnica di intercettazione tra presenti ed attività di videoripresa all’interno dell’aula dove si svolgevano le lezioni del bambino. L’attività ha consentito di confermare pienamente quanto appreso dai genitori del minore; in particolare le riprese video hanno dimostrato in maniera inconfutabile come in più occasioni l’insegnante di sostegno abbia adottato comportamenti aggressivi e prevaricatori nei confronti dell’alunno, colpendolo con schiaffi e pugni in testa nonché interloquendo con lo stesso usando un tono aggressivo e minaccioso. Il bambino reagiva chiudendosi in se stesso e isolandosi, assumendo un atteggiamento quasi di difesa portando frequentemente le mani alle orecchie.

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