Gio. Ago 15th, 2024

Vinicoltura 2023: Contrazione globale, Italia in crollo del 22%. Ismea indica sfide nelle esportazioni e recupero interno.

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow


Il panorama attuale del settore vinicolo solleva diverse questioni sulla direzione che sta prendendo e sulle prospettive per i produttori. Un rapporto recente dell’Ismea, intitolato “Tendenze e dinamiche recenti. Vino, dicembre 2023”, fornisce insight significativi per rispondere a queste domande. L’analisi del contesto globale ed europeo evidenzia una marcata contrazione degli scambi internazionali nel 2023, sia in volume che in valore. A livello mondiale, si è registrato un calo del 7%, con una produzione complessiva di 242 milioni di ettolitri, influenzata da una vendemmia scarsa, la peggiore dal 1961 in termini quantitativi.

A livello europeo, l’Unione Europea ha sperimentato una riduzione del 7,5%, mantenendosi al di sotto dei 150 milioni di ettolitri. Le stime indicano che l’Italia, nel 2023, potrebbe subire una contrazione produttiva del 22%, superiore a quella della Spagna (-14%). La Francia sembra confermare il livello del 2022, mentre l’Italia, che aveva prodotto 49,84 milioni di ettolitri nel 2022, potrebbe attestarsi intorno ai 39 milioni nel 2023.

Nel 2022, il Veneto era in testa tra le regioni italiane per la quantità prodotta (12,60 milioni di ettolitri), seguito dalla Puglia e dall’Emilia Romagna. La Calabria, con 130 milioni di ettolitri, rappresentava solo lo 0,26% del totale del vino e mosti prodotti in Italia.

A livello globale, Parigi ha riconquistato la leadership nella produzione di vino nel 2023, relegando l’Italia al secondo posto dopo nove anni. Fuori dall’UE, c’è stato un notevole ridimensionamento produttivo nell’emisfero sud, ma gli Stati Uniti hanno registrato un aumento del 12,5%.

Parallelamente alla riduzione della produzione, c’è stato un calo del 5% nelle esportazioni a livello mondiale, accompagnato da una riduzione degli introiti meno proporzionale all’aumento dei prezzi. L’Italia è tra i principali esportatori globali e ha sofferto meno della Spagna e della Francia in termini di volume, ma ha registrato una riduzione del valore del 2%. Le principali cause di questa contrazione delle esportazioni sono da attribuire alla diminuzione della domanda da parte di importanti acquirenti mondiali.

Nel contesto italiano, il 2023 ha risentito di una produzione abbondante nella prima metà dell’anno e da giacenze elevate, influenzando negativamente i listini. Tuttavia, con la produzione più limitata nella seconda metà dell’anno, i prezzi hanno iniziato a riprendersi, principalmente per i vini da tavola. Nonostante ciò, il recupero dei listini non è stato sufficiente a compensare le perdite accumulate nella prima parte dell’anno.

Nel mercato interno italiano, le vendite hanno registrato un calo del 3,1%, ma con un aumento dei prezzi del 3,1%. I consumatori sembrano adottare un atteggiamento prudente e orientato agli “acquisti difensivi”, privilegiando le promozioni. In risposta a questa situazione, il Gruppo LaC sta lanciando progetti specifici per sostenere l’agroalimentare calabrese e meridionale, compreso il settore vinicolo, utilizzando la comunicazione integrata come leva strategica per recuperare terreno e fatturati.

Print Friendly, PDF & Email