Un territorio che offre gusto e benessere, tradizioni dal sapore antico, progettualità e visione del futuro: è quanto emerso nei quattro eventi di “Sapori e identità”, rassegna per la valorizzazione dei prodotti enogastronomici della Locride, promossa dal Gal Terre Locridee in collaborazione con i comuni di Antonimina, Portigliola, Sant’Ilario dello Ionio e Locri.
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Spazi di approfondimento, degustazioni ed espressioni artistiche hanno fotografato un comprensorio produttivo, vitale, competitivo. Un’area che trova la sua forza nella genuinità dei prodotti e nella bellezza dei luoghi, seguendo la cifra della sostenibilità ambientale. Ogni tappa ha dato risalto alla storia, alla cultura e al gusto, ribadendo il legame profondo tra i prodotti del territorio e l’identità stessa della Locride.
L’olio di oliva è stato protagonista ad Antonimina, con l’inaugurazione del Museo dell’Olio, a cura dell’associazione Enosis, e poi ancora in un approfondimento su “Agricoltura di resilienza” dove si è parlato della “grossa” di Gerace e del maiale nero d’Aspromonte, con l’intervento del sindaco Giuseppe Murdaca, di Ettore Lacopo, consigliere d’amministrazione del Gal Terre Locridee, della presidente di Enosis, Maria Fazzari, del direttore della Cooperativa “Maiale nero d’Aspromonte”, Francesco Barretta, del direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Marco Poiana, di Vincenzo Lentini, vicepresidente Copagri Reggio Calabria, del dirigente dell’Arsac, Antonio Leuzzi, e del parroco, don Costant Soho.
A Sant’Ilario si è centrato l’incontro su “Dieta mediterranea e longevità”, sottolineando come i prodotti calabresi siano aderenti alle linee guide per la salute, con l’intervento del sindaco Pasquale Brizzi, del consigliere del Gal Terre Locridee, Ettore Lacopo, del direttore del Gal Terre Locridee, Guido Mignolli, e la puntuale relazione della presidente della Società italiana di Chimica degli alimenti, Mariateresa Russo. E all’insegna della sostenibilità, le degustazioni sono state offerte con materiali plastic-free.
Nello spazio sul tema “Ex Vite Vita”, di vitigni e vino, dal mondo antico a oggi, si è parlato al Museo archeologico nazionale di Locri Epizefiri, con l’intervento del sindaco di Portigliola, Rocco Luglio, del presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, della direttrice del Museo, Elena Trunfio, della funzionaria archeologa Direzione regionale Musei Calabrese, Sara Balcon, del direttore Dipartimento Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Marco Poiana, e della biologa nutrizionista, Giovanna Anghelone. Mentre, a Portigliola, si è dato spazio a una degustazione di pietanze preparate con l’olio di oliva e il maiale nero d’Aspromonte.
La conclusione è stata a Locri, con il seminario sul tema “Modelli organizzativi della Filiera Olivicola biologica calabrese”, incontro per il pubblico e per i giovanissimi alunni dell’Istituto “De Amicis – Maresca”. Dopo i saluti del sindaco di Locri, Giuseppe Fontana, e della dirigente Carla Maria Pelaggi, sono intervenuti il presidente del Gal Terre Locridee, i dottori agronomi, Matteo Lentini, Fortunato La Capria, Vincenzo Triunveri, e il vicepresidente di Copagri, Francesco Barretta. Nelle conclusioni sono intervenuti anche l’assessore Giuseppe Arone, il vicepresidente Copagri Reggio Calabria Vincenzo Lentini e il presidente di Copagri Crotone, Salvatore Pignataro. Nel pomeriggio, in piazza dei Martiri, c’è stata l’esposizione di prodotti biologici dei soci Anaprobio.
Un ricco programma che ha dato forza alle migliori espressioni produttive della Locride con esperti del settore, accademici e rappresentanti istituzionali che hanno evidenziato il valore della sostenibilità e l’importanza di promuovere un’agricoltura resiliente e di qualità.