«Rispetto delle regole, imparzialità e trasparenza sono le basi per il corretto funzionamento del Servizio sanitario della Calabria, per garantire il diritto alla salute, la qualità delle cure e la tenuta dei bilanci delle aziende pubbliche». Lo ricorda, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, componente della commissione Sanità, che spiega: «Da deputato della Repubblica, negli anni sono venuto a conoscenza di molte presunte irregolarità in ambito sanitario, a volte gravissime, sia per quanto concerne l’assegnazione di incarichi e primariati, sia con riferimento all’attività degli uffici dei reparti, sia in relazione a procedure di spesa. Ogni volta ho denunciato con dovizia e in ogni sede i casi dubbi, con ricognizioni e verifiche anche piuttosto complesse. Se ci fosse più attenzione e rigore nei controlli interni alle aziende pubbliche della salute, si eviterebbero non pochi procedimenti penali lunghi e impegnativi. Soprattutto, si darebbero segnali netti di inversione di tendenza, posto che nel 2008 la commissione ministeriale Serra-Riccio individuò nel vizio dell’illegalità il primo male del Servizio sanitario calabrese e che da allora la situazione è rimasta alquanto inalterata. A Cosenza, per esempio, è ancora in corso un processo a importanti dirigenti della sanità pubblica, con l’accusa d’aver favorito alcuni medici a discapito di altri. È giusto che si faccia luce al più presto, su questa vicenda e su altre analoghe o più pesanti». «Ferma restando la presunzione di non colpevolezza, i giudici – conclude Sapia – possono accertare soltanto fatti e reati, ma non possono risolvere i problemi di organizzazione e gestione sanitaria, anche laddove generati da malcostume diffuso e violazione volontaria delle norme. Su questi aspetti, servirebbe un’ampia discussione parlamentare, al fine di introdurre nuove norme di controllo. Si tratta di una priorità».
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