Dom. Ago 18th, 2024

Per il quinto anno consecutivo, presso il santuario diocesano Nostra Signora dello Scoglio, fondato da Fratel Cosimo, si è svolta una giornata di preghiera per la salvaguardia del creato. L’appuntamento annuale, del primo sabato del mese di novembre, è stato fortemente voluto dal vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, monsignor Francesco Oliva, per rispondere alla piaga degli incendi dolosi, che negli anni, hanno devastato gran parte del territorio locrideo. All’iniziativa hanno preso parte: la vicaria del Prefetto di Reggio Calabria, dottoressa Maria Stefania Caracciolo; il comandante del gruppo Carabinieri di Locri, t.colonnello Massimo Pesa; il comandante della dipendente compagnia di Roccella Ionica, capitano Marco Zavattaro; il sindaco di Placanica, avvocato Antonio Condemi; le guardie ecozoofile ERA del coordinamento reggino, dirette dal dottore Giuseppe Cavallo. Il programma della giornata ha previsto: l’evangelizzazione di fratel Cosimo; la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Oliva; l’adorazione eucaristica e la preghiera d’intercessione di Fratel Cosimo, per gli ammalati e i sofferenti, alla presenza del Santissimo Sacramento, esposto all’adorazione dei fedeli; la benedizione eucaristica.  Il vescovo, nella propria omelia, ha detto:  “Se volgiamo lo sguardo attorno ci accorgiamo di camminare su una terra e per sentieri ed orizzonti che altri hanno tracciato per noi. Ci accogliamo che non siamo noi che ci siamo dato quello che abbiamo e che siamo. Tutto ci è stato donato. Il creato, la casa comune, la natura, l’ambiente in cui viviamo sono stati creati per noi, perché l’abitassimo ed insieme ne godessimo. Pertanto, insieme siamo chiamati a custodire questo meraviglioso giardino e a sentirci a casa nostra, in quell’unica famiglia che ci fa essere “Fratelli tutti”. Questa Giornata di preghiera è nata alcuni anni fa quando questo luogo (e le colline vicine) erano circondate da incendi che ne minacciavano l’integrità e bellezza. Ad ogni albero distrutto dalle fiamme abbiamo pensato di piantarne un altro… perché la speranza rinasca e non sia distrutta dalle mani nemiche di alcuni! Purtroppo il fenomeno degli incendi ancora oggi continua a minacciare la nostra casa. Tutti perciò siamo chiamati a vigilare e ad un impegno comune nella custodia di quanto il Signore ha fatto per noi.” Fratel Cosimo, nella propria evangelizzazione ha espresso, tra le altre cose: “Dio ha affidato all’uomo e alla donna la cura di tutto il creato, di custodirlo e rispettarlo. Ma, a quanto pare, l’uomo e la donna, a parte i cambiamenti climatici, sono la causa del peggioramento che oggi constatiamo, come per esempio l’inquinamento dell’ambiente, dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e dell’intero creato. A tutto questo si aggiunge il devastamento degli incendi, per lo più provocati anche dall’uomo, i quali distruggono in gran parte la natura, gli alberi, i boschi e le foreste. Tutto questo male operato dall’uomo è un grave peccato agli occhi di Dio, perché la natura è stata creata da Dio e data in dono all’uomo per vivere in armonia con essa e non per distruggerla. Noi come cristiani dobbiamo cercare di salvaguardare l’ambiente. San Francesco d’Assisi ci insegna a non essere nemici ma amici della natura e allo stesso tempo amarla come l’ha amata lui, vivendo in piena sintonia con essa. E anche Papa Paolo VI diceva: La natura è libro di Dio. E’ un libro aperto, stupendo, misterioso. Saperlo leggere è preghiera”. Dobbiamo rispettare la grandezza e la bellezza della creazione. Nella natura dobbiamo vedere l’immagine di Dio. Dobbiamo vivere un rapporto rispettoso con il creato. Io personalmente, credetemi, amo molto la natura e con me vorrei che l’amassero tutti.”

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Un momento della celebrazione. Alla destra del vescovo, il diacono, don Mimmo Franco.
La preghiera di intercessione di Fratel Cosimo
Il vescovo Oliva
Da sinistra al primo banco, la dottoressa Caracciolo, il dottor Cavallo, Fratel Cosimo e il sindaco di Placanica, Condemi. Di spalle, Davide Mammone, una delle guardie zoofile ERA
Da destra, al primo banco, il tenente colonnello Pesa e il capitano Zavattaro
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