Gio. Ago 8th, 2024

«Passati dai 131 giorni del 2021 ai 55 giorni del 2022».

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Dopo la notizia dell’avvio della procedura di infrazione dell’UE nei confronti dell’Italia a causa del monacato pagamento dei servizi sanitari nei tempi prestabiliti in Calabria, Il Governatore Roberto Occhiuto, attraverso una nota, non ha fatto mancare le proprie considerazioni in merito.

«Nell’ultimo anno e mezzo, da quando cioè il governo nazionale ha deciso di affidarmi l’incarico di commissario per la sanità in Calabria, la nostra Regione ha ridotto notevolmente i tempi dei pagamenti nel settore sanitario – ha esordito il Presidente della Regione -. La media dei tempi di pagamento del sistema sanitario regionale della Calabria è passata dai 131 giorni del 2021 ai 55 giorni del 2022, e nel 2023 puntiamo a fare ancora meglio. E anche prima del 2021 i tempi medi dei pagamenti erano praticamente cementificati: 148 giorni nel 2016, 140 giorni nel 2017, 153 giorni nel 2018, 144 giorni nel 2019, 139 giorni nel 2020».

«Abbiamo, dunque, accelerato in questa direzione – ha proseguito Occhiuto -, abbattendo di circa il 60% i tempi medi, e soprattutto abbiamo, cosa mai fatta in oltre 12 anni di commissariamento nazionale, accertato il debito della sanità, operazione che ci consentirà nei prossimi mesi di pagare puntualmente i fornitori e di tornare a spendere per assicurare il diritto alla cura ai calabresi. La procedura di infrazione della Commissione europea nei confronti dell’Italia – ha sottolineato il Governatore –  riguarda una norma già modificata in seguito ad alcuni rilievi sollevati della Corte Costituzionale: i pignoramenti e le procedure esecutive resteranno, dunque, bloccati non più fino al 2025, ma solo fino al 31 dicembre del 2023».

«Una riduzione temporale che – ha poi aggiunto – comunque non ha impedito alla Regione di chiudere nei tempi previsti il percorso della circolarizzazione del debito, adesso in fase di accertamento e di validazione. Per i prossimi mesi abbiamo due obiettivi da raggiungere, e a portata di mano: riuscire entro la metà dell’anno ad azzerare il debito accertato, facendo diventare la Calabria una Regione a ‘debito zero’; e chiudere definitivamente i bilanci dell’anno 2022, dando così finalmente un quadro di certezza ai conti sanitari calabresi, attuali e soprattutto futuri. Il percorso è ancora lungo – ha concluso Occhiuto -, ma in poco meno di 17 mesi sono stati fatti passi da gigante mai registrati prima».

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