Sab. Nov 2nd, 2024

“Il 9 aprile abbiamo chiesto alle aziende sanitarie provinciali ed ospedaliere calabresi di fornirci informazioni in merito alla campagna vaccinale in corso, in particolare i dati riferiti ai soggetti inseriti nella categoria ‘altro’. Ad oggi – prosegue Morra – hanno risposto solo una parte degli enti territoriali interpellati, in maniera assai differenziata fra di loro per precisione, accuratezza e puntualità, tra esse spicca il diniego a fornire i dati dal dirigente dell’azienda ospedaliera di Cosenza. Longo è stato informato delle risposte pervenute alla Commissione antimafia che gli ha chiesto di valutare una sua azione sostitutiva di controllo sulle aziende sanitarie calabresi”.

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Con queste parole il presidente della commissione antimafia, Nicola Morra, ha aperto la seduta serale alla quale ha partecipato anche il commissario ad acta della sanità in Calabria, Guido Longo, che ha confermato le ingerenze della criminalità organizzata nel settore sanitario.

“Da molti anni a questa parte nella sanità calabrese è stata presente la ‘ndrangheta, lo è a tutt’oggi come ci dicono le recenti indagini della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e Catanzaro, è successo e sta succedendo non si può omettere di riferirlo e non si può limitarlo a dei casi eccezionali”.

“L’Asp di Cosenza – ha proseguito Longo – è falcidiata da alcune indagini che hanno estromesso personale importante, a fronte di bilanci dichiarati falsi. Ho chiesto al Mef una proroga per la presentazione dei bilanci dell’Asp cosentina per gli anni 2018, 2019 e 2020 che se non dovesse essere concessa porterà alla decadenza dell’attuale commissario”. Poi un accenno all’Asp di Reggio Calabria che” è stata sciolta per mafia, tutto ciò ha portato all’arresto di medici, dirigenti e personale sanitario”.

E Longo, riferendosi mancata risposta dell’Azienda ospedaliera di Cosenza «ha detto di essere stupito e si rincresce “quando la Commissione antimafia richiede dei dati e riceve certe risposte, forse si disconosce la normativa poiché la Commissione antimafia ha gli stesi poteri dell’autorità giudiziaria e non c’è privacy che tenga”.

“Ho letto la risposta di Reggio Calabria – dice Longo riferendosi all’Asp – si rimane un po’ perplessi a fronte dei 1.207 vaccinati e inseriti nelle liste della categoria ‘altro’ sono stati probabilmente iscritti per errore, in questi casi – accusa Longo – si dovrebbe prendere tutto l’elenco dei vaccinati assieme al responsabile del centro vaccinale e si deferisce all’autorità giudiziaria”.

Stigmatizza poi quanto accaduto in alcuni comuni della provincia di Cosenza: “Si sono verificati dei casi di vaccinazioni farlocchi come San Fili e Cariati in cui sono state vaccinate persone contrariamente a quanto disposto dal commissariamento centrale ovvero dal Commissario Figliolo”. E si è detto fiducioso che verrà fatta luce su questi episodi, dato che ritiene “disdicevole vaccinare una persona perché amica o perché è affiliata ad una ‘ndrina di ‘ndrangheta”.

Morra ha quindi assicurato di aver “istituito un apposito comitato della Commissione antimafia sulle infiltrazioni della criminalità nella sanità”, e ha rassicurato le parti che la commissione continuerà a “controllare la campagna vaccinale per fare chiarezza e tutelare i cittadini”.