La trasmissione “Presa Diretta” condotta da Riccardo Iacona ha esaminato il sistema sanitario italiano, mettendo a confronto la situazione in Lombardia con quella della Calabria. Si è discusso se ci sia un disegno, più o meno occulto, di privatizzare progressivamente la sanità pubblica in Italia.
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Nella puntata intitolata “Sanità Spa”, si è sottolineato lo stato critico della sanità pubblica italiana, con poca attenzione da parte del sistema politico. Questo problema è evidente sia al Nord che al Sud del Paese. In Lombardia, ad esempio, si sono registrati aumenti nei pronto soccorso privati a pagamento e nel numero di turni garantiti dai gettonisti negli ospedali pubblici, con costi notevoli per le casse statali.
Nella Calabria, invece, si è discusso del ricorso ai medici cubani per tamponare l’emergenza sanitaria, ma si è anche evidenziata la mancanza di investimenti e di infrastrutture adeguate. Si è parlato dell’ospedale di Locri, che non è riuscito ad utilizzare finanziamenti ricevuti nel 1998 e nel 2012 per migliorare le proprie strutture. La carenza di risorse e di personale, insieme alle lunghe liste d’attesa, sta compromettendo gravemente la qualità dell’assistenza sanitaria.
La giornalista di “Presa Diretta” ha provato a prenotare un esame all’ospedale di Locri, ma le è stato detto che l’agenda era chiusa. Questa situazione ha evidenziato ulteriormente le difficoltà del sistema sanitario calabrese.
La commissaria dell’ASP, Lucia Di Furia, ha annunciato provvedimenti in risposta a questa situazione, sottolineando le difficoltà nel reclutare personale sanitario qualificato per le strutture ospedaliere e comunitarie. Inoltre, si è discusso di una proposta di legge presentata da alcuni senatori del PD per ridurre l’influenza politica nella nomina dei manager delle aziende sanitarie e ospedaliere, cercando di garantire maggiore indipendenza e trasparenza nel processo decisionale.