Ven. Nov 15th, 2024

Il Partito Democratico Calabria denuncia il rischio di nuovi tagli alla Continuità Assistenziale e chiede al presidente della Regione interventi concreti per tutelare i servizi di base, specialmente nelle aree interne.

Continua....


futura
autolinee-federico-agos-24
JonicaClima
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Il Partito Democratico della Calabria, guidato dal senatore Nicola Irto, lancia un grido d’allarme sul rischio di nuovi tagli alle postazioni della Guardia Medica nella regione. Secondo i dem, la continuità assistenziale, cruciale per le aree lontane dai presidi ospedalieri, rischia di subire ulteriori riduzioni e accorpamenti, aggravando la già fragile situazione della sanità pubblica calabrese.

«La tenuta del sistema sanitario territoriale non può prescindere dalla salvaguardia delle postazioni della Guardia Medica, che rischiano di essere tagliate in virtù di una logica insana di smantellamento della sanità pubblica regionale in atto da quasi 15 anni», afferma il Pd Calabria. «Questa politica di tagli continua a scaricare costi insostenibili sui cittadini, soprattutto nelle aree periferiche e con difficoltà di accesso ai grandi centri».

Il Partito Democratico sollecita il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a intervenire con urgenza nella sua veste di commissario per la sanità, chiedendo una redistribuzione più equa delle risorse e un maggiore investimento nei servizi di base, come la Guardia Medica. «Il rinnovo dell’accordo integrativo regionale non basta a rilanciare l’assistenza territoriale», proseguono i dem. «Sono necessari incentivi economici significativi e tutele adeguate per i medici di prima istanza e per il personale del 118».

Secondo il Pd, è essenziale affrontare la questione con serietà, senza più rinvii o superficialità. «Molte aree interne sono già sprovviste di assistenza sanitaria adeguata, e questo è inaccettabile. Ci aspettiamo da Occhiuto azioni concrete, non ulteriori ritardi o promesse vuote».