Gio. Ago 8th, 2024

Non poteva essere diversamente visto che il segretario comunale, il vibonese Mario Ientile,  opera ormai a metà tempo per giustificati motivi personali e se ne vuole andare. Strombazzata per mari e per monti in campagna elettorale da Bruno Bartolo, la nomina di Klaus Davi a presidente del consiglio comunale salta per la terza volta e a metterci lo zampino questa volta sono i funzionari del comune. La seduta era stata convocata una settimana fa  con, al primo punto, la suddetta nomina con annessi e connessi. Si da per scontato, che quando si decide una simile priorità, politici e funzionari facciano i compiti a casa. Invece ieri si è scoperto che il testo della necessaria modifica allo statuto comunale per consentire la nomina di Davi , misteriosamente, non era stata recapitato a un consigliere di maggioranza, quindi del gruppo di Bartolo.

Un errore procedurale (qualcuno si domanda se voluto o meno) che ha impedito la nomina del massmediologo (‘rischio invalidazione’ ha chiosato il segretario comunale ) che slitta ulteriormente, nonostante i comunicati e le interviste.

Ma al di là di funzionari e giunta apparsi un po’ sprovveduti, sono i risultati politici della giunta Bartolo che meritano un primo bilancio. Ed allo stato debbono dirsi deludenti. Tutte le promesse elettorali ad oggi sono lettera morta. Non si ha più notizia della cooperativa che si sarebbe dovuta creare per consentire ai detenuti  che hanno espiato la pena di essere reintegrati al lavoro. La strada per Polsi sembra un miraggio nonostante i ‘crono programmi’ e le tragicomiche riunioni a Catanzaro: chi mastica un minimo di politica sa che, in questo periodo, il peso politico dell’assessore Roberto Musmanno (non a caso già mitragliato da Davi nelle varie trasmissioni televisive per la sua proverbiale ‘lentezza’) e del suo presidente Oliverio, è ai minimi storici. E pertanto la loro capacità di ‘motivare’  gli apparati regionali già decisi a fare la guerra al progetto. Nulla si sa dei progetti sugli alberghi diffusi, i sostegni a giovani che se ne vanno.

 

Alla luce di questo scenario, la dice lunga la lettera che il sindaco Bruno Bartolo ha scritto nei giorni scorsi ai giornali per ‘implorare’ un incontro con il governatore cosentino. “La ringraziamo per essere venuto a San Luca ma ora ci incontri…’ il senso della lettera.  Una mossa che fa comprendere il peso della nuova giunta e la considerazione di cui gode a Catanzaro, e non solo.

Appare come minimo ingenuo il tentativo di Bartolo – che è sicuramente in buona fede  –   di ‘sensibilizzare’ un governatore a fine corsa e di fatto fortemente delegittimato più che dalle inchieste dalla magistratura, dalla pessima gestione amministrativa e dalla sua inconcludenza. San Luca è allo sbando, e meno male che l’ex prefetto di Bari aveva garantito un particolare ‘occhio istituzionale’. Il segretario comunale opera part time, la responsabile amministrativa mira ad andarsene a Bova, in comune domina il caos e la paralisi. Difficile stupirsi del fatto che poi nessuno in comune è in grado di spedire una semplice Pec.

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