Bartolo: un uomo che dedicò la sua vita al servizio della nostra comunità
Lo spiazzo che delimita la vecchia piazza della Fontanella sarà intitolato ad Antonio De Fiores, cittadino che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità tanto cara allo scrittore Corrado Alvaro, dove nacque il 30 agosto del 1898.
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Cresciuto alla scuola del maestro Antonio Alvaro, padre del famoso scrittore, il giovane De Fiores si dedica allo studio dei campi elettro-magnetici. Con la qualifica di marconista partecipa alla prima guerra mondiale. Inviato al fronte nella valle del Piave, si distingue per il lodevole servizio prestato nell’attività di controllo del traffico radiotelegrafico. Le numerosi intercettazioni di informazione del nemico, gli valgono la Croce al merito di guerra. Terminata la guerra fa rientro a San Luca dove si sposa, nel periodo in cui imperversa la terribile “Spagnola” che negli anni che vanno dal 1917 al 1920 miete 150 vittime solo tra i bambini.
E’ stato maresciallo ordinario del Genio Militare nella città di Palermo e successivamente di Trani, dove verrà promosso maresciallo capo, prima di far rientro in Calabria nella città di Catanzaro, dove svolgerà funzioni di capo radiotelegrafista con la qualifica di maresciallo maggiore. Una volta collocato a riposo, si trasferisce a Bovalino Marina dove si dedicherà alla costruzione del “Cinema Italia”, tra i più grandi della provincia per numero di posti. Nel 1945, viene invece nominato commissario prefettizio del comune di San Luca. Molto apprezzato e amato dalla gente che preferisce chiamarlo sindaco anche se non è stato eletto dal popolo, il suo primo atto fu quello di predisporre tutti gli atti necessari per far arrivare la luce nel paese. Un evento che però non riuscirà a seguire fino alla fine perché il 23 gennaio del 1946, viene travolto dalla furia del torrente Bonamico mentre faceva ritorno da Bovalino, dove si era recato per sollecitare l’immediato invio di viveri alla popolazione sanluchese, stremata e isolata dalle incessanti piogge che erano cadute su tutto il comprensorio. Come ha spiegato il sindaco Bruno Bartolo, si tratta di «un doveroso atto nei confronti di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della nostra comunità, fino al punto di sacrificare la propria vita».
ANTONIO STRANGIO