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Il sindaco Bartolo scrive al ministro dell’Interno:«Discriminati senza motivo»

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La decisione presa “a sorteggio” – un sorteggio che nessuno ha mai visto – di ospitare i tifosi del San Luca nella gradinata dello stadio “D’Ippolito” di Lamezia in occasione della finale regionale di Coppa Italia dilettanti tra il San Luca e la Morrone, ha indignato non solo i circa 400 tifosi che avevano seguito la squadra. E che stati costretti ad assistere alla partita sotto una pioggia battente. È infatti intervenuto il sindaco Bruno Bartolo. Invitato dai vertici regionali della Lega ad assistere al match, una volta arrivato a Lamezia e visto il trattamento riservato ai tifosi del suo paese, ha scelto di seguire anche lui la partita dalla gradinata.

Una decisione che ha avuto lo stesso effetto di un documento di protesta e ha portato il sindaco a scrivere al ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, al prefetto e al questore di Catanzaro, al presidente della LND, Saverio Mirarchi e al prefetto di Reggio, al fine di «conoscere i reali motivi che hanno portato a una decisione così assurda, inumana e discriminante, visto e considerato che le due tifoserie potevano stare bene insieme nella comoda tribuna coperta e le due società erano pure d’accordo».

«Ad assistere all’incontro – scrive tra le altre cose il sindaco – c’erano bambini in compagnia dei genitori e donne. Ad onor del vero bisogna dire che, ai pochi bambini della Scuola calcio del San Luca, è stato consentito l’accesso alla partita dalla tribuna coperta. Solo a una parte, però. Perché, malgrado l’attivismo dei dirigenti del San Luca e degli amministratori comunali presenti, i quali garantivano alle autorità preposte al servizio d’ordine, che, se la tifoseria sanluchese fosse stata alloggiata nella tribuna coperta non sarebbe successo nulla che potesse turbare il buon andamento della gara, non si è riusciti a modificare tale inumana decisione».

ANTONIO STRANGIO – GAZZETTA DEL SUD

Tifosi lasciati in balìa delle intemperie, protesta formale del sindaco Bartolo

San Luca, 23
dicembre 2019

AL MINISTRO
DELL’INTERNO

On. Dott.ssa
Luciana Lamorgese

AL SIG. PREFETTO

DI CATANZARO

S.E. Dott.ssa Francesca Ferrandino

AL SIG. QUESTORE
DI CATANZARO

Dott.ssa Amalia DI
RUOCCO

AL SIG. PRESIDENTE

DEL COMITATO
REGIONALE CALABRIA –F.I.G.C. – LND

CATANZARO

Dott. Saverio
MIRARCHI

E  p.c.

AL SIG. PREFETTO

DI REGGIO CALABRIA

S.E.  Dott.
MASSIMO MARIANI

Illustri Autorità,

Vi scrivo per esternare il mio disappunto per ciò che è accaduto in occasione dello svolgimento della partita disputatasi giorno 21/12/2019 allo stadio D’Ippolito di Lamezia Terme tra l’ASD San Luca e la AS Morrone Cosenza entrambi militanti nel torneo di Eccellenza della nostra Regione.

Il motivo della mia indignazione e di tutti i sostenitori al seguito della nostra squadra è che, giunti allo stadio lametino intorno alle ore 14 in modo ordinato e composto, accolti da una pioggia battente che ci ha accompagnati per tutta la durata dell’incontro, il personale preposto al servizio d’ordine agli ingressi
ha avvisato la tifoseria sanluchese che sarebbe stata accolta presso il settore gradinata scoperta mentre ai tifosi della Morrone Cosenza era riservato il settore della tribuna coperta ove già avevano preso posto le Autorità e i dirigenti della Lega Calcio. Ciò significava che i sostenitori della squadra sanluchese avrebbero dovuto, così com’è accaduto, assistere alla partita sotto la pioggia, quando invece il settore della tribuna coperta, per più della metà della sua capienza era libero e capace di ospitare tutti i tifosi del San Luca.

E’ giusto anche dire che ad assistere all’incontro tra i tifosi del San Luca vi erano bambini in compagnia dei genitori e donne; anzi, ad onor del vero, bisogna dire che, successivamente, ai pochi bambini della Scuola Calcio del S. Luca è stato consentito di assistere alla partita dalla tribuna coperta.

Malgrado l’attivismo dei Dirigenti del S. Luca Calcio e degli Amministratori Comunali presenti i quali garantivano alle Autorità preposte al servizio d’ordine che, se la tifoseria sanluchese fosse stata alloggiata nella tribuna coperta non sarebbe successo nulla da parte dei nostri tifosi che potesse turbare il buon
andamento della gara, non si è riusciti a modificare tale inumana decisione.

Però l’indignazione più grave da parte mia è stata quella di non essere riuscito a rispondere ai miei due nipoti che, infreddoliti ed inzuppati di pioggia hanno assistito con me alla partita sotto la pioggia, alla loro domanda: “Nonno perché ci hanno trattato in modo così inumano?”. Io non ho saputo rispondere.

Spero che a questa domanda rispondano i responsabili di così tanta inumanità, siano essi dirigenti della Lega Calcio o Rappresentati delle Forze dell’Ordine, con l’augurio che essi possano personalmente spiegare e incontrare i tanti bambini lì presenti le vere motivazioni di tale inumano trattamento.

Questa mia rimostranza al solo fine di evidenziare a tutti i destinatari della presente che lo sport deve sempre essere – e posso assicurare che lo è e deve essere anche per la comunità di San Luca –
motivo di gioia, allegria e non di indignazione; solo così potremo aiutare i nostri bambini e i nostri giovani a crescere avendo fiducia nello Stato e a chi lo rappresenta e ad insegnare loro che lo sport aggrega, aiuta a crescere sani come lo hanno dimostrato le due squadre e le due tifoserie a fine gara, applaudendo la squadra rivale. Merito e lode va ai calciatori della Morrone Cosenza che si sono avvicinati alla gradinata scoperta dove vi erano i tifosi del S. Luca applaudendoli e salutandoli.

Cordiali
saluti.

Il sindaco

Bruno BARTOLO

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