Mer. Lug 17th, 2024

“Basta vittimismo”. È questo il messaggio che il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha voluto dare ai tanti giovani presenti a San Luca.

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Gratteri ha partecipato per la prima volta ad un incontro a San Luca, spiegando che “mi occupo come magistrato di questa terra e quindi scientificamente ho evitato di venire a San Luca a parlare in occasioni di convegni o di incontri, perché la mia presenza poteva sembrare una provocazione; perché con i miei provvedimenti molte volte alle 3 di mattina sono venuti nelle vostre case a prendersi il padre, il fratello maggiore, e quindi molti di voi hanno subito quei traumi, perciò la mia presenza poteva essere una provocazione e l’ho evitata”.

“Penso che abbia un senso questa giornata, non è un convegno come tanti altri, non è una passerella. Spesso dite che lo Stato viene qui, fa la passerella, e poi se va’. Questa volta vi lascia un dono importante, vi lascia un campo di calcio dove può tranquillamente giocare una squadra di serie C. Non tutti i paesi, anche ad alta densità mafiosa hanno un campo di calcio così.”

Gratteri ha poi proseguito facendo un appello alla popolazione di San Luca, “Vediamo voi, cittadini di San Luca, come saprete custodire questo bellissimo dono che vi è stato consegnato. Vediamo nei mesi e negli anni come sarete bravi a tenere pulito, ordinato, e non vandalizzato questo dono, poi possiamo andare di nuovo a Roma a chiedere altri doni, altre opere pubbliche importanti. Ma finiamola di fare vittimismo”.

Federico Cafiero De Raho, procuratore capo di Reggio Calabria, ha affermato come “qui ci sono capi storici della ‘ndrangheta. Noi siamo qui per dire che lo stato non tollera la ‘ndrangheta.”

Parole dure ma sincere, sostenute anche dagli altri partecipanti, che hanno affermato che “se le mafie resistono ancora qualcosa è mancato nella lotta e probabilmente è mancato un po’ di contrasto alla corruzione, ma soprattutto il contrasto culturale.“
Carlotta Tomaselli

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