Una solitudine raccontata anche dagli abitanti
Il sindaco di San Luca, Bruno Bartolo, ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni comunali, decisione che porterà il Comune al commissariamento. “Non mi sono candidato perché non sono stato aiutato dallo Stato nel corso del mio quinquennio,” ha dichiarato Bartolo, settantacinquenne infermiere in pensione, eletto nel 2019 con la lista “San Luca ai sanluchesi” con oltre il 90% delle preferenze. “Cinque anni fa mi sono presentato per senso di orgoglio e amore verso il mio paese,” ha spiegato.
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«Per amore di San Luca avrei presentato la candidatura»
Nonostante l’impegno su istruzione, sociale, turismo e lavori pubblici, Bartolo ha deciso di non presentare una nuova lista. “È stata una scelta voluta, ma sempre per amore del mio paese,” ha detto, sottolineando che avrebbe comunque corso se avesse saputo che nessun’altra lista si sarebbe presentata. “Perché io amo San Luca.”
«L’avviso di garanzia un pugno allo stomaco»
Un altro fattore che ha influenzato, “seppur in minima parte”, la decisione del sindaco è stata l’indagine sullo sversamento delle acque reflue nella fiumara vicino allo stadio cittadino. Irregolarità risalenti al 2017, quando il comune era sotto la guida della commissione prefettizia. “È stato un pugno allo stomaco,” ha detto Bartolo, ribadendo la sua fiducia nella magistratura.
«Mi sono sentito solo»
Bartolo ha evidenziato il suo senso di solitudine, chiarendo che “la Regione Calabria mi ha dato tantissimo,” ma che le promesse di aiuto eccezionale non sono state mantenute. “Siamo completamente soli e abbandonati,” hanno confermato anche gli abitanti di San Luca, lamentando la mancanza di lavoro e supporto. Durante l’incontro pubblico, Bartolo ha espresso delusione per la mancata solidarietà da parte dell’assemblea dei sindaci, considerando la necessità di un supporto che non è arrivato.
