A Portigliola l’8 ed il 9 novembre dopo tanti anni torna la festa di San Leonardo patrono del paese, con tutte le sue tradizioni.
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L’autunno inoltrato, l’avvicinarsi dell’inverno ed il primo freddo, anche se purtroppo oggi le temperature sono ancora estive, in passato rappresentava il clima ideale per anticipare i cibi dell’inverno; i primi maiali, i suoi riti, le frittole, le salsicce, la raccolta delle olive, l’olio, e, in questo contesto , la festa di San Leonardo rappresentava l’occasione giusta per fare festa.
Questa festa rispondeva al desiderio e alla necessità vitale dell’uomo di dare spazio alla spiritualità e alla socialità, attraverso manifestazioni di gioia, per interrompere il duro lavoro nei campi e nelle botteghe. Un momento di forte identificazione in cui tutta la comunità si sentiva, a vario titolo, naturalmente coinvolta e molte persone che vivevano lontane tornavano proprio in concomitanza della festa.
Per i portigliolesi, e non solo, questa festa rappresentava l’inizio dell’inverno ed era l’ultima festa del territorio prima dell’arrivo del freddo; rappresentava anche i primi preparativi per l’inverno, e la macellazione del maiale non era semplicemente un atto pratico e di piccola economia, ma un vero e proprio rito che coinvolgeva tutta la comunità. Parenti, amici e vicini si riunivano per aiutare nelle diverse fasi della lavorazione, creando un’atmosfera di festa e convivialità, ed ogni famiglia apriva la propria casa ai forestieri che venivano dai paesi vicini per assaporare i primi prodotti “della stagione” del maiale (frittuli, gambuni e sarzizza) oltre che bere un buon bicchiere di vino “nuovo”.
Ovviamente, l’usanza delle frittole è andata nel tempo quasi scomparendo; oggi le esigenze sono cambiate, i bisogni sono diversi, ma ancora tanti portigliolesi continuano a portare avanti qualcosa di quella tradizione. Anche se la macellazione casalinga è quasi sparita, la tradizione del maiale nel piccolo paese preaspromontano è ancora viva. I paesi interni, ancora tenacemente ed amorosamente attaccati alle proprie abitudini, hanno conservato molte testimonianze della loro vita di un tempo.
“È necessario mettersi insieme per rivitalizzare il tessuto socio-culturale ed economico-produttivo dei paesi interni e dei borghi, favorendone il loro recupero e la riqualificazione conservativa del patrimonio materiale e immateriale che essi rappresentano” dice il sindaco Rocco Luglio , “occorre non dimenticare che i nostri paesini rappresentano luoghi di cultura, un patrimonio unico che è stato abbandonato e trascurato ed oggi è nostro preciso dovere combattere il loro abbandono sostenendone la riscoperta della storia e delle antiche tradizioni, oltre a comprendere che dobbiamo accogliere i visitatori con tanto calore e genuinità”.
Il comune di Portigliola parte dalla festa popolare di San Leonardo e, sulla scia già intrapresa dal Gal Terre Locridee partner dell’evento, insieme all’ Associazione di Musica e Arti Senocrito e con il contributo dell’ARSAC Calabria e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, per avviare all’interno della sua comunità, il difficile percorso di recupero delle tradizioni, per tenere vivo un mondo che va scomparendo e soprattutto per far conoscere e tramandare ai propri figli i valori di una cultura antica fatta di cose semplici ed essenziali.
Dunque il prossimo fine settimana a Portigliola ci aspettano due giorni pieni di iniziative a partire da sabato 9 alle 16,30 con un laboratorio per grandi e piccoli sull’olio EVO, “il sapore dell’olio” in cui le nuove generazioni possono scoprire il gusto dell’olio, il gelato all’olio, le bruschette e tutti i sapori dell’oliva della tradizione contadina. Il percorso culinario continua con la “cardara” che per l’occasione sarà preparata in piazza Garibaldi e chiunque potrà assistere al rito della lenta cottura delle “frittole” e assaporare la bontà delle salsicce del maiale aspromontano.
La giornata di sabato, si concluderà con il concerto della Ars Musicae Percussion Orchestra.
Le iniziative continuano la domenica 10 novembre con gli eventi religiosi la mattina alle ore 10,30 – la SS Messa e la processione per le vie del paese -, per poi continuare il pomeriggio alle ore 17,30 presso il Parco Archeologico di Locri epizefiri a con il convegno “Ex vite vita: il vino dall’antichità ad oggi” in cui illustri relatori si alterneranno sull’argomento. La serata proseguirà nel centro di Portigliola per continuare la degustazione dei prodotti della tradizione contadina. La due giorni portigliolese si concluderà con il concerto di musica popolare de “I Kalavria”, il tradizionale ballo del cavalluccio e i fuochi d’artificio.