Il leader del “Carroccio” ha declamato i benefici del voto leghista: «Adotteremo un metodo di governo come in Friuli, e quindi le priorità saranno i calabresi». Diversi i manifestanti che hanno contestato l’appuntamento
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Ne ha mandati e parecchi di «bacioni» ai «sinistri» di Lamezia Terme il leader della Lega Matteo Salvini. Le contestazioni all’arrivo dell’ex ministro dell’Interno non hanno impedito al segretario leghista di esibirsi in uno comizio nel quale sono finiti tutti i temi che stanno a cuore agli uomini del “capitano”. I fischi sono stati solo benzina sul fuoco. Matteo Salvini a Lamezia Terme arde e insieme a lui le migliaia di persone che lungo corso Giovanni Nicotera, penduli come la cenere che brucia da una sigaretta, hanno ascoltato l’intero comizio. «Zitti, zitti, zitti» si sbraccia Salvini. Dal fondo del corso si senta nitida la parola «scemo» cadenzata in maniera incessante. «Come potete sentire dallo sfondo arriva un profondissimo concetto politico – dice Salvini -. Non è la prima volta che succede, spesso varia che varia in base allo spessore culturale di chi mi contesta ma solitamente sono o scemo o vaffanculo. Io sono sicuro che se su questo palco ci fosse qualcuno di sinistra che non godrebbe delle vostre simpatie voi sareste a casa con i vostri figli, a lavorare, con gli amici, in bottega. E’ una questione di buona educazione. Lì ci sono figli di mamma e papà che hanno fallito con il loro progetto educativo. Forse dovremmo reintrodurre la leva obbligatoria». Scaldata per bene la folla il segretario del “Carroccio” poi però passa ai temi calabresi. Sono quelli che gli elettori vogliono sentire e conditi in salsa leghista hanno ancora più gusto. Per cui, è vero prima gli italiani, ma prima ancora i calabresi. «Quando viaggio per l’Italia e per l’Europa, trovo in giro troppi calabresi – dice Salvini-. L’unica immigrazione dopo il 26 gennaio, sarà quella dei figli e dei nipoti dei calabresi che vogliono tornare nella loro terra. Non faremo come i fenomeni della sinistra che i calabresi scappano li rimpiazzano con barchini e barconi. Per le case popolari e i contributi regionali dopo le elezioni saranno prima per i calabresi, ripeteremo il modello di governo che c’è in Friuli Venezia Giulia».
SANITA’ E AGRICOLTURA I due nervi scoperti che Salvini condisce con il sale della politica sono l’agricoltura e la sanità. «Voglio prendermi l’impegno di riaprire tutti i reparti ospedalieri chiusi da una sinistra incapace – urla al microfono -. E a questo proposito, è incredibile come Zingaretti vada in giro per ospedali che il suo partito ha chiuso a farsi il fenomeno. Il problema della Calabria non è la Lega, ma tutti i politici che hanno rubato il voto dei calabresi negli ultimi 50 anni». Poi passa all’agricoltura. Meno di una settimana fa in un incontro in provincia di Cosenza ne aveva rivendicato l’assessorato. «Ma ci pensate che nella giunta di Oliverio non avevate un assessorato all’agricoltura? Significa che non siete mai stati rappresentati a Roma o a Bruxelles – dice Salvini -. Che i vostri prodotti non sono stati tutelati, ma state tranquilli questa sarà la nostra priorità: mangiare e bere solo italiano».
VERSO LE ELEZIONI Dieci giorni al giorno delle elezioni. «Noi prendiamo il voto di chi si riscontrava in partiti che difendeva gli interessi degli operai – dice il “capitano”-. A Lamezia a Reggio e in tutte le altre zone della Calabria, prenderemo i voti perché il Pd è il partito dei banchieri e dei milionari, non degli operai, degli studenti, delle casalinghe e dei precari. Sapete che vi dico? Se ci fosse Berlinguer e vedesse Renzi e Zingaretti cambierebbe marciapiedi». Per Salvini è tutta una questione dei impegni. «Abbiamo dimostrato in pochi mesi come difendere i confini del paese, la Calabria è aperta alle persone per bene ma di scippatori, stupratori e malfattori ne avete le palle piene. Abbiamo dato a questo paese una legge sulla legittima difesa, e “Quota 100” è la misura che a Roma dovremo difendere con le unghie e con i denti. Chi sceglie Lega – conclude Salvini -sceglie alcuni principi che la sinistra sta smontando e mi riferisco il diritto di un bambino ad avere una mamma e un papà. Votateci, noi difenderemo i principi che condividiamo».