Erano dirette alla stazione, ma un ritardo le ha tenute lontane dal luogo della tragedia
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Sono in salvo le quattro studentesse catanzaresi di Medicina dell’Università Magna Graecia in Erasmus a Novi Sad, in Serbia, coinvolte solo indirettamente nel tragico crollo della tettoia della stazione ferroviaria, avvenuto venerdì mattina. Chiara Raso, Beatrice Cosentino, Francesca Capasso e Teresita Marrapodi erano attese alla stazione proprio quel giorno per completare delle pratiche di abbonamento. “Saremmo state lì allo stesso orario, nello stesso punto,” raccontano le ragazze, che solo per un ritardo a lezione hanno evitato la tragedia, costata la vita a quattordici persone e che ha provocato decine di feriti.
Il cedimento, che ha interessato una parte della tettoia esterna non inclusa nei recenti lavori di ristrutturazione per la linea ad alta velocità Novi Sad-Belgrado-Budapest, ha gettato la città serba nello sgomento. Tra gli studenti italiani in Erasmus, compreso il gruppo dell’Umg, è subito nata una catena di solidarietà, con molti giovani pronti a donare il sangue per i feriti. “Nei nostri gruppi Erasmus stanno organizzando una raccolta di sangue,” raccontano le studentesse, “e anche noi vogliamo fare la nostra parte.”
Il progetto Erasmus che ha portato a Novi Sad le studentesse dell’Umg risale al 2018, quando fu stipulato un accordo tra l’ateneo catanzarese e quello serbo, permettendo così un intenso scambio di studenti di Medicina tra le due università. La notizia del crollo ha subito allertato i docenti della Magna Graecia, tra cui il referente Erasmus Ludovico Abenavoli, che ha prontamente informato il rettore Giovanni Cuda e i vertici della Scuola di Medicina, rassicurando le famiglie e confermando che le quattro studentesse proseguiranno il loro periodo di studio in Serbia fino a marzo 2025.
Le autorità serbe hanno proclamato il lutto nazionale in onore delle vittime, sospendendo ogni manifestazione pubblica a Novi Sad per i prossimi giorni.