Mar. Ago 13th, 2024
A car of the Carabinieri police patrols in the Parco Sempione park on May 4, 2020 in Milan as Italy starts to ease its lockdown, during the country's lockdown aimed at curbing the spread of the COVID-19 infection, caused by the novel coronavirus. - Stir-crazy Italians will be free to stroll and visit relatives for the first time in nine weeks on May 4, 2020 as Europe's hardest-hit country eases back the world's longest nationwide coronavirus lockdown. (Photo by Miguel MEDINA / AFP)

È di origini calabresi il giovane che ieri avrebbe ucciso con tre a colpi d’arma da fuoco, in strada e davanti al cancello di casa, Fabio Catapano, muratore incensurato di 48 anni.

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Giovanni Nesci, 23enne di Sorianello, ha confessato il delitto ai carabinieri e al pm. Il fatto è successo in via Sparanise, Castel di Leva, non distante dal Divino Amore a Roma. Nesci, vicino di casa della vittima, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. La vittima aveva tre figli, più altri tre dalla compagna.

Il giovane da poco tempo aveva occupato una villetta sfitta dello stesso comprensorio, in località Spregamore, dove viveva la vittima.

Il sospettato si è presentato spontaneamente dai militari dopo l’omicidio ammettendo di aver premuto il grilletto per una vicenda passionale, forse un tradimento subito dalla vittima. La testimonianza però non convince gli inquirenti che stanno indagando sul fatto di sangue.

«Giovanni per me era come un figlio, ho accolto amorevolmente lui e gli altri tre amici tutti calabresi con i quali era venuto a vivere dietro a casa nostra. Erano sempre da me e Fabio, stavano con i nostri figli. Facevo per loro le ciambelle e ora Giovanni ha detto ai carabinieri di aver ammazzato mio marito. Così, a sangue freddo. Ma per me stava fuori, era spaventato. Non era drogato, ma aveva gli occhi rossissimi ed era terrorizzato per qualcosa»: questa la scioccante testimonianza fatta ad Adnkronos di Monica, la moglie di Fabio Catapano.

cn24tv.it

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