Al Sen. Matteo RENZI
E p.c
Alla Presidente sen. Teresa BELLANOVA
Al Presidente on. Ettore ROSATO
Alla sen. Gelsomina VONO
Continua....
Egregio Presidente Sen. Matteo RENZI,
ho aderito dal primo momento ad ITALIA VIVA e ho condiviso tutto il percorso intrapreso dal partito in questi due anni di vita politica. Mi aveva convinto l’idea di realizzare una casa del riformismo per l’Italia e per l’Europa aperta alla passione e alle idee, naturalmente lontana da opportunismi e politiche populiste. Lo stesso strappo dal PD, partito dal quale anche io provengo, l’ho condiviso senza riserve dal momento in cui il partito dalla lunga storia della sinistra democratica italiana si è appiattito sulla lunghezza d’onda del populismo M5S, proprio nel momento in cui il grillismo mostrava le sue crepe e le sue eclatanti contraddizioni. L’aver soltanto candidato, con il PD a guida Zingaretti, il Giano bifronte Conte a leader del centrosinistra italiano mi ha fatto sobbalzare dalla sedia e fortificato nella convinzione di lasciare la comunità politica nella quale ho vissuto, in tutte le sue varianti, 50 anni di militanza politica. E non si lascia a cuor leggero una comunità politica, per come la concepisce chi come me ha la sua piccola ma importante storia personale, se non si è pienamente convinti della scelta.
Le riconosco, Presidente sen. Renzi, capacità e intuito politico non comuni, ma queste non bastano se un leader si fa attorniare e dà retta a generali senza esercito. L’esperienza calabrese, per quanto marginale al dibattito politico complessivo, mi ha fatto comprendere, spiace dirlo, che ITALIA VIVA da casa del riformismo, qui in Calabria, è diventata, mi scusi l’accostamento indelicato, bordello a cielo aperto.
Che significa fare politica stando alla finestra? Che significa stare a “destra o a sinistra” a seconda della convenienza di turno? Che significa, come candidamente affermato dal sen. Magorno, stare in un partito PD o ITALIA VIVA e dichiarare in modo spocchioso di aver votato per la compianta Presidente on. Iole SANTELLI nella trascorsa tornata elettorale regionale, incurante di aver usurpato i voti dell’elettore che lo hanno votato certamente non per il suo posizionamento politico double face?
Durante la mia permanenza in ITALIA VIVA in presenza di questi passaggi stonati e, secondo me, suicidi, ho fatto le mie rimostranze scritte e chiesto chiarimenti mai ottenuti, tranne qualche collegamento a distanza senza una linea di dibattito e molti post di coordinatori sensibili più ai richiami del potere tipo “Francia o Spagna purché si magna!”, piuttosto che a costruire un organismo pensante che, in loco, si facesse interlocutore con il territorio. La politica, lo so bene, deve accogliere il nuovo che avanza e, in tale traiettoria, ben vengano Facebook e Twitter, ma senza confronto, senza capire la meta da perseguire e senza uomini e donne che sappiano fare da cerniera tra il partito e la gente, si rischia di assoldare generali senza esercito, appunto, e intraprendere percorsi politici centrati sulle convenienze di turno affidati a manovratori spericolati.
Cosa significa, come ha detto il Presidente on.le Ettore Rosato, stare alla finestra, per l’ennesima volta, nella tornata elettorale regionale calabrese? È un lasciapassare a chi, come il sen. Magorno, da mesi briga alla luce del sole con la destra a trazione FI-Lega-FdI, senza che il partito nazionale né Lei, leader riconosciuto di IV, facciate una piega. Sarebbe questa la forza riformista che si candida a sfidare i populismi e i sovranisti? Con quale autorevolezza IV porta avanti il suo disegno riformatore se destra o sinistra “pari sono”, un modello contiano-M5S che ci ha scandalizzati a tal punto da alzare giustamente un efficace fuoco di sbarramento senza esclusioni di colpi. Ma le sembra possibile ascoltare a fine luglio la Presidente sen. Teresa Bellanova, dall’alto della sua straordinaria storia di militante del movimento bracciantile pugliese, dire a chiare lettere “mai con le destre” e, nel contempo, ascoltare i lampi di genio del sen. Magorno di accordo elettorale con le destre calabresi e, la benedizione, modello Pilato, del Presidente on. Ettore Rosato della “Politica alla finestra”?
Tutto questo Lei, Presidente Renzi, lo trova forse frutto del pensiero neo-riformista?
E veniamo a un altro aspetto, ultimo per ordine di tempo, consumatosi nella settimana, ormai, trascorsa.
La senatrice Gelsomina Vono, referente in Calabria per i rapporti con tutte le forze politiche in vista delle elezioni regionali, mi offre la possibilità, già acquisita da tempo dal referente della Locride Pino Varacalli, di rappresentare il partito nella Lista del PSI come esponente di ITALIA VIVA. Esprimo la mia disponibilità a condizione che il partito (Partito come organismi statutari, non partito in cui ogni singolo esponente si sente autorizzato ad esprimere la linea) riconosca la mia candidatura di esponente di ITALIA VIVA nelle file del PSI. Peraltro, il PSI è il partito che consente a IV di costituirsi in gruppo autonomo al Senato. Attendo fino a ieri una risposta di chiarimento che non arriva, mentre “la politica alla finestra” diventa il lasciapassare di stare a piacere a destra o a sinistra. La negazione, lo ripeto per l’ennesima volta, dello stare nella casa riformista che, salvo ignori la storia, non ha trovato mai ubicazione nella destra italiana o europea. Un escamotage, se non sono ingenuo, per far rientrare dalla finestra il modello Magorno come nuovo segmento riformista destroide nostrano.
Finisce qui, dopo questa fase tormentata e confusa, la mia esperienza in ITALIA VIVA e ritorno a coltivare nel privato i miei modesti obiettivi di appassionato di politica che misura uomini e idee sul fare concreto e, soprattutto, conserva la convinzione che destra e sinistra hanno, ancora, un senso. Una sinistra non parolaia né ideologica, ma che sappia, come scriveva anni fa Giuliano Amato in un saggio tascabile edito da Laterza, “Tornare al futuro”, trovare la forza di “togliersi gli occhiali del passato e guardare con coraggio al futuro”. Ma guardare con coraggio non significa chiudere gli occhi e sbattere contro il muro delle destre, modello del riformismo alla Magorno.
Mi spiace aver dato la disponibilità a candidarmi alla senatrice Vono e di averla bruscamente revocata nel momento in cui ho dovuto constatare che il partito di ITALIA VIVA in Calabria andava in ordine sparso alla mercé del migliore (sic!) offerente. Non sarà facile riprendere la marcia senza la capacità di chiedersi se non sono proprio questi “colpi di sole” ad inchiodare il partito al 2% e, passata questa fase, essere ricordati forse, per aver sprecato l’ennesima occasione. Sprecata, in primo luogo, per colpa di chi irresponsabilmente ha lasciato fare ai manovratori spericolati di turno.
Tolgo il disturbo, Presidente Renzi, mentre immagino dove il treno finirà la corsa …
Un cordiale saluto, Vito Pirruccio