Un vero pasticcio scuole, a Roccella dovranno tornare in classe da domani le seconde e terze medie, tutte le altre classi dalla scuola materna alle superiori invece continueranno con la didattica a distanza fino al 3 Dicembre. L’amministrazione comunale a quanto riferisce non sarebbe stata avvisata per tempo dalla dirigente scolastica che avrebbe deciso, come d’altronde è previsto per le zone arancio, il rientro in classe per le seconde e terze medie. Le elementari e le prime medie invece sono coperte dalla precedente ordinanza del sindaco che si era adeguato ai “consigli” del dipartimento di prevenzione dell’ASP. Ecco il comunicato stampa emesso in tarda sera dall’amministrazione comunale:
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Nella tarda serata di oggi abbiamo appreso da alcuni genitori di bambini frequentanti le classi seconda e terza della
scuola secondaria di primo grado di Roccella di una nota della Dirigente Scolastica con la quale si dispone, a partire
da domani, la ripresa della attività didattica in presenza.
Sulla questione abbiamo ritenuto di dover fare alcune precisazioni. Non prima, però, di aver fortemente censurato
l’operato della Dirigente la quale, non avendo riguardo alcuno ai rapporti istituzionali con il Comune di Roccella,
ha inteso assumere questa decisione con una tempistica assolutamente irrituale e foriera di generare forte
confusione e disagio nelle famiglie (ci chiediamo, infatti, come si possa avvisare della ripresa delle attività in
presenza alle 19 della domenica con validità delle disposizioni a partire dal Lunedì) e non informando in alcun
modo il Comune di Roccella Ionica, che non risulta essere nemmeno tra i destinatari della nota.
Ma veniamo al merito della questione. Non vi alcun dubbio che l’entrata in vigore della Ordinanza del Ministero
della Salute dello scorso 27 novembre che qualifica la nostra Regione come zona arancione a far data da oggi, pone
alcuni problemi di coerenza applicativa della Ordinanza Sindacale 223/2020 con la quale, su precisa segnalazione
dell’ASP di Reggio, abbiamo inteso, in via assolutamente cautelativa, disporre la chiusura alla frequenza per la
scuola dell’infanzia, per la scuola primaria e per la prima classe della scuola secondaria di primo grado.
Ciò in quanto le classi seconde e terze, rimaste escluse dalla applicazione della suddetta ordinanza poiché le stesse,
per precisa disposizione governativa valida per le zone rosse, erano tenute alla didattica a distanza, con la nuova
ordinanza sono tenute alla ripresa delle attività in presenza.
Ma ci sono da fare a riguardo due considerazioni. La prima, è che l’ordinanza, pur disponendo la ripresa della
attività in presenza, non impone alle scuole l’immediata ripresa, atteso che la stessa potrà essere possibile solo nel
momento in cui la scuola sarà pronta ad adempiere a quest’obbligo. Non c’è, in tal senso, alcun obbligo temporale
di ripresa immediata della attività in presenza. La seconda è che la nuova ordinanza del Ministero della Salute ha
valenza assolutamente provvisoria, essendo valida fino al prossimo 3 dicembre. Tra soli 4 giorni infatti il nuovo
DPCM stabilirà le modalità di svolgimento delle lezioni per il prossimo periodo. E basterebbe questo per
consigliare prudenza nella ripresa in presenza, che sarebbe stato opportuno rinviare proprio al 3 dicembre.
A confermare l’opportunità di una ripresa in presenza vi è il fatto che è vigente una ordinanza Sindacale che
dispone la chiusura alla frequenza della scuola elementare e della scuola media (solo per le prime classi per le
ragioni prima spiegate), la cui ratio era chiaramente finalizzata ad una maggiore tutela degli alunni.
Di fronte a questo scenario ci saremmo aspettati dalla Dirigente un intervento ragionevolmente prudente che
disponesse, in piena autonomia propria del Dirigente e per le ragioni prima indicate e a maggiore tutela dei suoi
alunni, il prosieguo della didattica a distanza fino al prossimo 3 dicembre per le classi seconde e terze. Intervento
per il quale, ovviamente, non è necessario alcuno scudo di ordinanza sindacale.
Noi avremmo ragionato così, non preoccupandoci di una tutela delle nostre responsabilità, ma del bene degli
alunni.
E ci saremmo aspettati francamente un confronto su eventuali scelte da compiere. Ma tant’è.
Prendiamo atto di esserci forse fidati troppo dei rapporti istituzionali e della condivisione della finalità primaria
di tutela degli alunni. Ne faremo tesoro, richiamando da ora innanzi una totale autonomia di azione rispetto alla
Dirigenza della Scuola Primaria, certi di interpretare così il volere espresso dalla Dirigente in ordine ai rapporti
con il Comune.
Ci troviamo, quindi, costretti ad intervenire con ordinanza sindacale, che predisporremo domattina stesso con
validità da martedì, per sopperire a quanto accaduto, scusandoci, noi si, con le famiglie degli alunni per il disagio
provocato da questa assurda situazione che si è venuta a creare.