È stato presentato nella sala del consiglio comunale di Roccella Jonica il programma della prossima edizione del Roccella Jazz Festival denominato ITALIANS. Questa volta la rosa dei venti, simbolo delle scelte tematiche, ha prescelto il filone italiano. Il jazz italiano per lanciare le future edizioni che saranno orientate sulla valorizzazione dei musicisti nazionali che stanno segnando la storia del jazz. Ad introdurre il sindaco di Roccella Ionica Giuseppe Certomà, ad entrare invece nel tema prettamente artistico è stato il direttore del Roccella Jazz Festival Vincenzo Staiano. Staiano ha spiegato come per la prima volta si può parlare in tempi utili delle future presenze artistiche, visto che l’aggiudicazione del finanziamento triennale consente di fare programmazione a lunga scadenza. Vittorio Zito, vice – sindaco e storico consulente dell’associazione spiega tecnicamente come dopo la liquidazione dell’associazione Culturale Jonica si è stati costretti a “navigare in mari tempestosi”. E siccome la gente di mare quando si trova in mari tempestosi si affida alla rosa dei venti “giocando su questa similitudine” – dice Zito – abbiamo chiamato questo percorso di conoscenza della musica jazz “La Rosa dei Venti” e quindi ogni anno è dedicato ad un quadrante della Rosa dei Venti.
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Continua Zito ” Io credo che sia normale che ci siano opinioni diverse sull’importanza e sul ruolo del Festival Jazz, una cosa che credo sia innegabile però quando diciamo che il Festival Jazz non abbia lasciato nulla a Roccella, credo che chi sostiene ciò non si dica la verità. Io credo che se non ci fosse stato il Festival Jazz probabilmente non ci sarebbe stato il teatro comunale o altre strutture ricettive. Noi ci siamo dati degli obiettivi, primo obiettivo è stato quello chiaro di far rinascere attorno alla manifestazione un sentire comune, che oggi effettivamente per le difficoltà che negli ultimi anni ha avuto la manifestazione, era andato scemando, e devo dire che a me più dei risultati di presenza di spettatori, che sono cresciuti nei due anni in cui il festival è stato gestito dal comune che ha curato direttamente l’organizzazione, si è arrivati fino a 10 mila spettatori nell’ultima edizione. Dunque più che gli incassi, che sono passati dai € 6000 del primo anno di vendita di biglietti a €18000 nel secondo anno e dopo sono cresciute anche le sponsorizzazioni passate da 0 a € 12.000. Credo che a questo risultato vada aggiunto il ritrovato piacere di vedere tutti i collaboratori del festival contenti, sono di nuovo allegri e ridono. Questa è stata una soddisfazione enorme. Ora secondo obiettivo rimane quello di rafforzare l’immagine del festival, che per motivi ché nessuno ha mai nascosto era offuscata dalle difficoltà finanziarie che il festival ha avuto. Su questo non si scopre l’acqua calda dicendo che c’era una importante situazione debitoria del festival, lo disse per primo il senatore in un comizio, che tutti ricordiamo in piazza, nel quale denunciò pubblicamente spiegando che i debiti, ovviamente come è normale sia in un’associazione, sono i debiti del Presidente dell’Associazione. Questo è stato l’ultimo atto d’amore del senatore nei confronti della nostra comunità. Ora abbiamo voluto anche dare delle regole certe al festival e credo che di questo si parlerà in futuro, abbiamo costruito un nuovo modello di relazione con gli artisti e con i fornitori perché il Festival Jazz di Roccella organizzato dal Comune, è bene dirlo, non si riduce a comprare da un promoter i concerti. Il comune organizza direttamente il concerto, cioè paga direttamente i viaggi, paga direttamente soggiorni, paga direttamente il caffè etc… Però lo fa con le regole della pubblica amministrazione, questo comporta da un lato che gli artisti ad esempio non possono avere il pagamento Cash, nessuno chiede più i mazzi di danaro prima di salire sul palco, è impossibile per una pubblica amministrazione pagare con tali modalità. Il rovescio della medaglia è però che i pagamenti delle pubbliche amministrazioni sono certi.
Continua Vittorio Zito – “Ci apprestiamo a fare la domanda di finanziamento al Ministero dei Beni Culturali e se dovesse andare in porto il contributo a quello della regione si aggiungerà il contributo del ministero. Ciò comporterà una svolta storica per il Festival Jazz. Oggi presentiamo in anteprima il programma perché abbiamo anche un altro obiettivo cioè quello di portare finalmente dei grandi sponsor al festival, ma lo sponsor deve essere contattato per tempo. Vogliamo anche riprendere i rapporti con la RAI e cercare di dare visibilità ulteriore al festival. Io credo che i risultati finora raggiunti ci possano far guardare serenamente al futuro”.
Giuseppe Mazzaferro | direzione@telemia.it