Questa mattina gli immigrati ospitati dal Centro di Primo Soccorso di Roccella Jonica hanno inscenato una pacifica protesta per lamentarsi delle condizioni igenico-sanitarie in cui versano. Sul posto presenti il responsabile della Protezione Civile Roccellese “Aniello Ursino” Mimmo Scalamandrè, il Comandante della Polizia Municipale Alfredo Fragomeli e l’assessore comunale al ramo Bruna Falcone. La protesta, sviluppata in forma pacifica, ha visto gli immigrati sdraiarsi sui marciapiedi antistanti la struttura ricettiva. Lamentano l’impossibilità di lavorare, l’assenza di un medico, molti di loro hanno piccoli problemi di salute, la mancanza di vestiario e l’impossibilità di comunicare con i loro familiari per rassicurarli sulle loro condizioni. La struttura di Roccella Jonica nasce come centro di primo soccorso, dovrebbe accogliere gli immigrati dopo gli sbarchi per un massimo di 48 ore, invece viene usata impropriamente dalla Prefettura di Reggio Calabria come centro dove far soggiornare gli immigrati in attesa che l’iter istruttorio sulla loro richiesta d’asilo venga completato. Inutile dire che gli immigrati, circa 90, possono usufruire solo di quattro bagni e quattro docce. Una struttura che , così com’è ne potrebbe ospitare solo 50 e non certamente per mesi come sta accadendo ora. Domani, rassicura l’assessore Bruna Falcone, un incontro in Prefettura, dovrebbe affrontare il problema e risolverlo, ma gli immigrati non ne sono convinti.
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Giuseppe Mazzaferro
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